Le malattie batteriche sono causa d’infezioni e sono più complicate da combattere rispetto ai funghi. Tra le più frequenti ricordiamo:

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Pseudomonas cattleyae colpisce le specie di Phalaenopsis, ma anche altre, i batteri sono favoriti da condizioni di umidità stagnante sulla foglia o nella corona. I sintomi evidenti a livello macroscopico sono lesioni scure, bollose e acquose dapprima sulle foglie e poi a livello del colletto, con rapida morte della pianta.

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Erwinia cypripedii è uno dei batteri più pericolosi che colpisce soprattutto i generi Paphiopedilum, Cypripedium, Phalaenopsis, Phragmipedium e Miltonia. Si manifesta con piccole macchie acquose, tondeggianti, di colore da bruno chiaro a bruno scuro, che si allargano progressivamente raggiungendo la parte centrale e basale della pianta, provocandone la morte. Ne rimane una pianta rinsecchita con ampie aree marroni.

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Erwinia carotovora colpisce invece attraverso piccole ferite, tra l’inserzione delle foglie, le foglie e soprattutto gli pseudobulbi provocando un tipico marciume acquoso, molto puzzolente.

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Per tutte le malattie batteriche, le parti colpite vanno immediatamente eliminate praticando tagli con lame sterili, sotto il punto d’infezione, cercando di evitare che gli essudati acquosi possano passare ad altre piante attraverso gli attrezzi utilizzati. I ferri vanno disinfettati con amuchina o ammoniaca diluita, non è consigliabile la sterilizzazione con la fiamma. La fiamma brucia e uccide i batteri e i funghi all’esterno, tutto ciò che viene bruciato si incolla alla lama con il rischio che rimangano dei piccoli residui vivi. La lama, in oltre, deve essere raffreddata molto bene in modo da evitare delle ustioni durante il taglio. L’alcool uccide i patogeni, ma come la fiamma li fissa alla lama, dando le stesse conseguenze. Al contrario, l’amuchina (o i derivati dell’ammonio) uccide i patogeni e li lava via dallo strumento, per questo motivo è molto più indicata. L’utilizzo di prodotti antibatterici è sconsigliato per evitare la formazione di ceppi resistenti. Si consiglia la distribuzione su foglie e fusti di prodotti a base di zolfo. La cannella in questo caso non è molto efficace.

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