Fredda – intermedia
[/spb_icon_box] [spb_icon_box title=”Temperatura” box_type=”animated” image=”ss-thermometer” color=”standard” target=”_self” animation=”none” animation_delay=”0″ width=”1/3″]
Clima fresco-temperato
Escursione termica per favorire la fioritura
[/spb_icon_box] [spb_icon_box title=”Luce” box_type=”animated” image=”ss-sun” color=”standard” target=”_self” animation=”none” animation_delay=”0″ width=”1/3″ el_position=”last”]
Buona dose 30-40000 lux Mai sotto luce diretta del sole
[/spb_icon_box] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_icon_box title=”Umidita’” box_type=”animated” image=”ss-rainumbrella” color=”standard” target=”_self” animation=”none” animation_delay=”0″ width=”1/3″ el_position=”first”]
50%
[/spb_icon_box] [spb_icon_box title=”Acqua” box_type=”animated” image=”ss-droplet” color=”standard” target=”_self” animation=”none” animation_delay=”0″ width=”1/3″]
Meglio acqua piovana
Bagnature da regolare in base allo stadio di crescita
[/spb_icon_box] [spb_icon_box title=”Fertilizzazioni” box_type=”animated” image=”fa-eyedropper” color=”standard” target=”_self” animation=”none” animation_delay=”0″ width=”1/3″ el_position=”last”]
Dosi e frequenze da regolare in base allo stadio di crescita
[/spb_icon_box] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_icon_box title=”Ventilazione” box_type=”animated” image=”ss-tornado” color=”standard” target=”_self” animation=”none” animation_delay=”0″ width=”1/3″ el_position=”first”]
Moderata
[/spb_icon_box] [spb_icon_box title=”Media e rinvaso” box_type=”animated” image=”ss-macchiato” color=”standard” target=”_self” animation=”none” animation_delay=”0″ width=”1/3″]
Rinvaso frequente, dato che sono sensibili al deteriorarsi del substrato
[/spb_icon_box] [spb_icon_box title=”Riposo” box_type=”animated” image=”fa-history” color=”standard” target=”_self” animation=”none” animation_delay=”0″ width=”1/3″ el_position=”last”]
Si
[/spb_icon_box] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]
Passate con il cursore sulle caselle per girarle e svelarne il contenuto; le caselle piu’ piccole non hanno dei dettagli da svelare
[/spb_text_block] [/spb_column] [blank_spacer height=”30px” width=”1/6″ el_position=”last”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_row row_bg_type=”image” parallax_image_height=”content-height” parallax_image_movement=”fixed” parallax_image_speed=”0.5″ parallax_video_height=”window-height” parallax_video_overlay=”none” row_overlay_opacity=”0″ width=”1/1″ el_position=”first last”] [divider type=”go_to_top_icon1″ text=”Torna su” full_width=”no” el_class=”generalita” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_text_block title=”Generalita’” icon=”generalita” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]
Non molti coltivatori hanno avuto successo con queste Orchidee, anche se esse sono in coltivazione da lungo tempo; la Lycaste. locusta fu raccolta dagli spagnoli per la prima volta in Peru già nel lontano diciottesimo secolo. Nel corso degli anni esse ebbero momenti di grande favore ed altri di quasi totale oblio. Attualmente i coltivatori di Lycaste sono quasi raddoppiati, sia perché la moltiplicazione delle piante è oggi più facile e di conseguenza il prezzo delle specie e degli ibridi è più accessibile, sia anche perché la fama di piante difficili ha stimolato i coltivatori ad occuparsi di loro, anche se le Lycaste non sono affatto di difficile coltivazione.
Il genere è originario del Centro e Sud America e si è rapidamente esteso nelle collezioni di tutto il mondo, dai climi tropicali a quelli freddi, il maggior centro di coltivazione è l’Inghilterra, ma il genere è largamente diffuso anche sulla costa occidentale degli USA e in Australia, assai meno nel Sud-Florida ed alle Hawaii a causa del clima troppo caldo e umido.
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Secondo l’ambiente di coltivazione le Lycaste possono essere suddivise in tre gruppi: Deciduosae, Macro-phyliae e Fimbriatae. Geograficamente la loro zona di provenienza si estende dal Nord di Cuba sino al lontano Sud del Perù ed al centro del Brasile, sempre in zone montane, poche fanno eccezione e fra queste le L. baringhtoniae, L. rossyo, che crescono in pianura.
Le Deciduosae si trovano soprattutto sulle montagne della Sierra Madre in Messico e nel Guatemala e sono caratterizzate da fiori gialli e foglie che cadono nell’inverno, con pseudobulbi che terminano con forti spine; questo gruppo richiede le maggiori attenzioni nella somministrazione di acqua durante l’inverno, stagione che corrisponde alla stagione asciutta del paese di provenienza. Le Fimbriatae sono dell’estremo Sud e crescono sulle Ande a quote medie ed elevate. Mentre le Deciduosae sono strettamente epifite, le Fimbriatae vegetano sullo strato di foglie delle foreste, in ambiente con limitate escursioni termiche ed umidità costante; questi fattori rendono le piante poco adattabili a condizioni di vita diverse. I fiori della specie comprese in questo gruppo hanno inconsueti fiori verdi e recentemente sono state classificate con il nuovo nome generico di Ida. L’ultimo gruppo delle Macrophyllae, di gran lunga il più noto, riunisce specie che crescono sugli altopiani dell’America centrale e sono specie di più facile coltivazione.
[/spb_text_block] [spb_column width=”1/3″ el_position=”last”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_single_image image=”5107″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” caption=”Lycaste skinneri x sunray pegasus” width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_column] [/spb_row] [spb_row row_bg_type=”image” parallax_image_height=”content-height” parallax_image_movement=”fixed” parallax_image_speed=”0.5″ parallax_video_height=”window-height” parallax_video_overlay=”none” row_overlay_opacity=”0″ width=”1/1″ el_position=”first last”] [divider type=”go_to_top_icon1″ text=”Torna su” full_width=”no” el_class=”generalita” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_column width=”1/2″ el_position=”first”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_single_image image=”5105″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” caption=”Lycaste tricolor” width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_column] [spb_column width=”1/2″ el_position=”last”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_text_block title=”Temperatura” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]
Generalmente le specie di questo genere crescono bene in ambienti fresco-temperati; molto importante è la circolazione dell’aria, che è tanto più essenziale quanto più la temperatura si innalza. Da ultimo c’è da osservare che per la buona fioritura di primavera le piante devono essere sottoposte nell’autunno precedente ad un periodo di sensibile escursione termica fra il giorno e la notte.
[/spb_text_block] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_text_block title=”Luce” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]
La luce è l’elemento essenziale per una buona produzione di fiori, se la luce non è sufficiente lo si vede dalle nuove vegetazioni che sono deboli e si piegano facilmente, anche la luce eccessiva può dare disturbi: la vegetazione appare sofferente e, se le condizioni di troppa luminosità persistono, compaiono macchie e bruciature. Se la luce è insufficiente si possono adottare alcuni espedienti, come la sistemazione dei recipienti che ospitano le piante sopra vasi rovesciati, al fine di avvicinarli ai vetri della serra, oppure di legare le foglie a tutori, perché restino ben diritte ed usufruiscano della maggior luce possibile e poiché le foglie di Lycaste sono molto espanse, occorre fare attenzione che le piante adulte non ombreggino troppo quelle più giovani, che invece andrebbero allevate in ambiente a sè stante più ombreggiato; in ogni caso non si deve dare alle Lycaste tanta luce quanta se ne dà ad esempio alle Cattleya, giacché la struttura delle foglie delle prime è molto più delicata di quella delle seconde. Infine, allorché le infiorescenze compaiono, vi deve essere luce sufficiente per il normale sviluppo di fiori dai colori ricchi e vivaci.
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L’eccessiva umidità invernale può causare danni anche molto seri, come la formazione di piccole vesciche sugli pseudobulbi od altri sintomi che possono essere scambiati per attacchi parassitari. Se vedete che ciò avviene, lasciate le vostre piante più asciutte, ma non fino al punto di far raggrinzire gli pseudobulbi. Per quanto riguarda l’umidità relativa si è osservato che i migliori risultati si ottengono su un tasso del 50%, questa tuttavia non è una norma tassativa e l’aumento di umidità nel periodo vegetativo può portare alla formazione di foglie più grandi e più belle. Un momento molto importante da controllare è il periodo di fioritura, nel quale l’umidità deve essere piuttosto bassa sia perché le piante non sono più in vegetazione attiva e incominciano a lasciar cadere le foglie, sia perché i fiori sono spesso attaccati dalla Botrytis, scanso di guai seri l’umidità relativa non deve mai raggiungere il 100%.
[/spb_text_block] [divider type=”go_to_top_icon1″ text=”Torna su” full_width=”no” el_class=”generalita” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_text_block title=”Acqua” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]
Non è molto semplice annaffiare le Lycaste un po’ per la loro diversa origine, un po’ per la natura degli ibridi. Quindi annaffiate le vostre Lycaste in relazione alle loro attività vegetative astenendovi dal farlo nei periodi di riposo. Quando annaffiate, fatelo a fondo, poiché le Lycaste sono molto sensibili all’aumento della concentrazione dei sali nel substrato, e le annaffiature moderate sono la causa principale dell’ammassarsi di tali sali. Un buon deflusso dell’acqua di annaffiatura è necessario. La frequenza delle annaffiature dipende dal substrato impiegato: più è grossolano, più frequenti devono essere le annaffiature, tuttavia esse dipendono anche dalle condizioni delle piante: gli esemplari adulti con grandi foglie richiedono più acqua perché traspirano di più, e così quelle con molte radici che assorbono l’acqua più rapidamente; invece le piante poco sviluppate e con sistema radicale ridotto vanno annaffiate più di rado perché l’acqua può stagnare nel vaso con pregiudizio del substrato, se poi le radici sono morte, la loro rinascita avviene soltanto se il substrato viene primavera esse ricominciano a sviluppare le nuove vegetazioni e le nuove radici, è questo il momento nel quale si deve aumentare la quantità d’acqua, spesso si dovrà intervenire anche tre volte la settimana. Tale regime continua sino all’autunno, quando, raggiunta la maturità delle nuove vegetazioni e rallentata l’attività radicale, si deve ridurre l’acqua ed il numero delle annaffiature, anche perché la temperatura è diminuita e le notti sono fresche, in questo caso una sola annaffiatura la settimana è sufficiente. Quando infine viene l’inverno e le piante entrano in riposo, non c’è più bisogno di annaffiare, a meno che il vostro impianto di riscaldamento non sia a circolazione d’aria e asciughi troppo ambiente e piante.
[/spb_text_block] [/spb_column] [spb_column width=”1/2″ el_position=”last”] [blank_spacer height=”70px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [blank_spacer height=”70px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_single_image image=”5106″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” caption=”Lycaste skinneri alba x chita sunset” width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_column] [/spb_row] [spb_row row_bg_type=”image” parallax_image_height=”content-height” parallax_image_movement=”fixed” parallax_image_speed=”0.5″ parallax_video_height=”window-height” parallax_video_overlay=”none” row_overlay_opacity=”0″ width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_row] [spb_row row_bg_type=”image” parallax_image_height=”content-height” parallax_image_movement=”fixed” parallax_image_speed=”0.5″ parallax_video_height=”window-height” parallax_video_overlay=”none” row_overlay_opacity=”0″ width=”1/1″ el_position=”first last”] [divider type=”go_to_top_icon1″ text=”Torna su” full_width=”no” el_class=”generalita” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_column width=”1/2″ el_position=”first”] [spb_text_block title=”Fertilizzazioni” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]
La concimazione deve essere regolata dall’attività vegetativa della pianta e della stagione, non appena in primavera appare la prima vegetazione insieme con le prime radici, date alle vostre piante un buon concime bilanciato ricco di azoto, possibilmente a bassa concentrazione ed a intervalli frequenti.
Quando si avvicina il riposo, le concimazioni si devono ridurre come numero o come concentrazione, oppure adottando concimi, come composti organici, i quali diminuiscono l’efficacia con il diminuire della temperatura. Naturalmente si deve fare sempre molta attenzione alle dosi dei concimi che s’impiegano. Concimare troppo può provocare macchie di secco sulle foglie e morte dell’apice e delle radici, se ciò accade arrestate le concimazioni ed evitate che le piante restino asciutte troppo a lungo, inoltre annaffiate a fondo il substrato per eliminare i sali accumulati.
[/spb_text_block] [blank_spacer height=”70px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_text_block title=”Ventilazione” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]
Si deve quindi provvedere che la serra sia dotata di aperture sufficienti per creare il necessario ricambio d’aria, oppure di appositi impianti rinfrescanti.
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Non esiste un particolare tipo di substrato per questo genere di Orchidea con specie prettamente epifite e specie quasi terrestri, qui di ognuno può impiegare il substrato più facilmente disponibile «in loco». In Europa per le piante adulte si adopera una miscela di corteccia di abete e di sfagno, metà di corteccia di pezzatura media un quarto di corteccia di pezzatura piccola e un quarto di sfagno. Per le piante giovani si adopera meno corteccia di pezzatura media. Queste miscele danno ottimi risultati, ma qualsiasi tipo di substrato voi adottiate, dovete poi regolare le annaffiature al mezzo prescelto Incominciate con una buona formula base, poi se le cose vanno bene potrete in seguito fare anche degli esperimenti.
Per ottenere pieno successo nella coltivazione delle Lycaste il rinvaso è il solo fattore veramente essenziale, oltre naturalmente l’ambiente, questo perché le Lycaste sono molto sensibili al deteriorarsi del substrato di coltura e possono perdere rapidamente le loro radici se lasciate anche per poco tempo in una miscela decomposta. Altre persone si trovano molto bene a rinvasare le loro piante tutti gli anni e anche se il substrato appare ancora in buone condizioni non esitano a farlo, giacché se non provvedessero in tempo il substrato sarebbe irrimediabilmente deteriorato nel secondo anno; state inoltre molto attenti alla grandezza del vaso che se troppo grandi non vanno bene, il substrato resta troppo umido e marcisce facilmente e fa marcire le radici, del resto, poiché la pianta va rinvasata ogni anno si può darle il vaso giusto per il suo sviluppo. Il momento migliore per il rinvaso è quando le nuove vegetazioni hanno circa 10-12 cm. di lunghezza e le radici sono attive, cioè in primavera, in tali condizioni la pianta si impossesserà rapidamente del nuovo substrato; non rinvasate mai in altri periodi dell’anno se non assolutamente necessario. Se la vegetazione è troppo avanzata, può essere preferibile rimandare l’operazione all’anno successivo. Le piante, una volta poste nel vaso giusto con il substrato ben pressato attorno, vanno trattate come tutte le altre Orchidee, se in occasione del rinvaso volete moltiplicare le piante, dovete lasciare ad ogni divisione almeno due pseudobulbi con la nuova vegetazione, un solo pseudobulbo non è consigliabile.
[/spb_text_block] [spb_column width=”1/3″ el_position=”last”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_single_image image=”5108″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” caption=”Lycaste skinneri rosea” width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_column] [/spb_row] [spb_row row_bg_type=”image” parallax_image_height=”content-height” parallax_image_movement=”fixed” parallax_image_speed=”0.5″ parallax_video_height=”window-height” parallax_video_overlay=”none” row_overlay_opacity=”0″ width=”1/1″ el_position=”first last”] [divider type=”go_to_top_icon1″ text=”Torna su” full_width=”no” el_class=”generalita” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_column width=”1/3″ el_position=”first”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_single_image image=”5103″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” caption=”Lycaste denningiana” width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_column] [spb_text_block title=”Altro – curiosita’” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”2/3″ el_position=”last”]
Virosi ed altre malattie
Il guaio più comune sono le virosi e le Lycaste purtroppo non ne sono esenti. I sintomi sono per solito macchie decolorate sulle nuove vegetazioni ma in certi casi non è facile dire se le macchie sono dovute a virosi oppure causate da qualche pratica colturale errata. D’altra parte, in certi casi, il favorevole sviluppo della pianta può mascherare i sintomi del male. Più avanti l’infezione virotica può provocare la comparsa di tacche necrotiche sulle foglie adulte, ma le stesse macchie possono essere dovute a fatti colturali, per esempio un accumulo di sali. Se voi non siete sicuri di che si tratta, isolate la pianta e rivolgetevi ad un laboratorio fitopatologico, ricordatevi tuttavia che fa migliore lotta contro le virosi deve essere preventiva. Adoperate attrezzi sterili (coltelli, forbici ecc.), disinfettate alla fiamma e usate sempre vasi puliti e nuovi. Per ciò che riguarda le malattie da funghi e batteri la Lycaste non sembra più colpita di altre Orchidee, se le condizioni di coltura sono buone le malattie non preoccupano, comunque, prima d’intervenire, informatevi sulla esatta natura della malattia.
Parassiti animali
Nelle condizioni di temperatura piuttosto fresche in cui le Lycaste etti sono modesti. Per le Lycaste il maggior pericolo viene dalle cocciniglie, insetti che si riconoscono facilmente per lo scudetto che ne ricopre il corpo. Si possono trovare in ogni parte della pianta ma più spesso sulle foglie. Frequenti anche gli acari, difficili da scorgere senza l’aiuto di una lente, la loro presenza è spesso svelata dai danni ch’essi arrecano. Anche afidi, chiocciole e lumache sono a volte presenti. Nel fare qualsiasi trattamento insetticida bisogna fare attenzione per non danneggiare le piante specialmente quando la vegetazione è giovane e tenera. Preferite per i vostri interventi una giornata fresca e impiegate polveri solubili. In conclusione, le Licaste non sono piante difficili, conoscetele bene, dopo tutto sarà più facile.
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