Così era solita affermare Coco Chanel ogni qual volta le veniva recriminato di presentare modellì considerati dai più fuori moda o, come si userebbe dire oggi, vintage.

Non c’è fiore più soggetto alla moda delle orchidee, perchè la moda regna sovrana anche nelle serre. Fino al 1965 circa, quando iniziarono a comparire sul mercato le grandi Cattleya da fiore reciso e i Cymbidium standard, che regnarono poi nelle vetrine dei fiorai fino alla fine degli anni ’80 del Novecento. Il primo e il secondo dopoguerra videro il fiorire di una specie semirustica, di facile coltivazione e di composta eleganza: il Paphiopedilum insigne. Questa specie non pretenziosa di origine asiatica è diffusa in natura sulle montagne dell’India, del Bangladesh e del Nepal ad altitudini tra i 1000 e i 2000 metri sul livello del mare, veniva coltivata in tutta la riviera ligure in serre non riscaldate allo scopo di utilizzarla per il fiore reciso, all’epoca molto di moda, venduto e apprezzato ovunque.

Questa elegante scarpetta di Venere, ingiustamente dimenticata e passata appunto di moda, ci regala ancora oggi le sue belle fioriture dalla fine di ottobre a scalare fino in primavera. Qui nelle serre della Varesina Orchidee i primi bocci hanno iniziato a levarsi e a spuntare dai bancali per annunciare il battesimo dell’autunno, ora in pieno inverno abbiamo l’esplosione di color giallo che ravviva le giornate di lavoro in serra.

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