Come tutti i fiori, le orchidee, per la loro particolare bellezza, sono spesso il soggetto di fotografie. Chi è stato almeno una volta ad una mostra di orchidee avrà senz’altro visto le centinaia di persone fotografare questi meravigliosi fiori con i più disparati apparecchi, dalle fotocamere dei cellulari alle più sofisticate reflex digitali.

Delle decine di migliaia di fotografie fatte e viste, non tutte sono capolavori anzi, le buone fotografie non superano la soglia del 10%, la massima parte delle foto sono di bassa qualità per diversi motivi; apparecchi di scarso valore tecnico, la poca luce, i soggetti mossi sono causa dei cattivi risultati, ma l’errore più diffuso è senza alcun dubbio l’errata inquadratura che in genere pone il soggetto nel posto e nel modo sbagliato.

Con alle spalle quasi cinquant’anni di fotografia, soprattutto nella macro e nella micro fatte prima con gli insetti e poi con i fiori (e dopo tanti errori), possiamo fornire ai neo appassionati alcuni preziosi consigli con i dovuti esempi.

Per prima cosa specifichiamo quali sono gli apparecchi fotografici a cui ci riferiamo: Escludiamo ovviamente i cellulari che non sono macchine fotografiche, escludiamo pure le macchine a film impressionabile perché in via di estinzione (almeno tra la gente comune) e che richiedono attrezzature particolari e scegliamo le reflex digitali di medio valore perché sono in questo momento le più diffuse e perché tutto sommato offrono tanti vantaggi e pochi inconvenienti; in immagine ne vediamo quattro tra le marche più conosciute ricordando che comunque tutte le marche hanno nei loro cataloghi macchine fotografiche digitali simili.

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La grandezza dell’immagine (chie viene piu’ correttamente chiamata risoluzione) è espressa in pixel che è l’unità minima di una immagine su monitor, se per esempio sceglierete di impostare sul vostro apparecchio una risoluzione 1024 x 768 potrete avere un’ottima qualità di immagine sul

monitor del vostro computer oppure stampare una foto fino a un formato A4 (circa 30×20 cm) sempre di ottima qualità.

Nel caso le immagini ottenute debbano essere pubblicate su bollettini o giornali è obbligatorio utilizzare una risoluzione non inferiore a 2896 x 1944 per il semplice motivo che il software di stampa delle fotografie digitali esegue una notevole riduzione di immagine; ne consegue che una foto da 1024×768 pixel produce un’immagine stampa da 6×5 cm., mentre una foto da 2896×1944 può essere utilizzata per una stampa su libro a piena pagina.

La scelta della dimensione delle foto sulla nostra macchina non deve dare preoccupazioni in quanto le macchine fotografiche che abbiamo visto arrivano a risoluzioni di 10/12 megapixel, dimensione assolutamente gigantesca per noi comuni mortali, inoltre queste macchine hanno memorie di 1 o 2 gigabyte sufficienti a registrare da 300 a 600 foto ed oltre nelle risoluzioni citate.

Incominciamo col domandarci cosa vogliamo fotografare delle nostre orchidee; la risposta sembra banale e scontata e cioè i fiori, in realtà spesso quello che otteniamo non è esattamente quello che volevamo.

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La prima cosa da tenere sempre in mente è che noi dobbiamo fotografare dei fiori e non delle piante, pertanto la prima cosa da curare è l’inquadratura dei nostri fiori trascurando tutto quanto sta intorno, vediamo come:

Prendiamo ad esempio un singolo fiore o un gruppo compatto di questi.

  1. Escludendo l’esposizione diretta al sole, utilizzare sempre il flash incorporato anche quando la luce risulti sufficiente, otterremo così un contrasto che farà risaltare il nostro soggetto.
  2. Inquadrare il soggetto al centro e avvicinarsi fino a che il soggetto occupi circa i quattro quinti di tutta l’area fotografata.
  3. Mettere bene a fuoco il soggetto (se avete un apparecchio a fuoco automatico usatelo).
  4. Tenere ben fermo l’apparecchio trovando eventualmente un punto d’appoggio, meglio ancora un cavalletto monopiede, ricordatevi che per quanto fermi la pressione del dito sullo scatto darà una foto mossa anche se avvertibile solo da un occhio esperto.
  5. Fate sempre almeno due scatti delle stesso soggetto.

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Vediamo un’ immagine esplicativa di quanto detto al punto 2: L’area di colore verde è inquadratura minima del soggetto, l’area rossa non deve essere invasa dal soggetto e l’area gialla è la massima estensione del soggetto.

Naturalmente è più che ammessa una certa elasticità delle aree in quanto non tutti i fiori hanno forma regolare e nelle successive immagini A1 e A2 vediamo una buona utilizzazione delle aree con lo stesso soggetto fotografato in due inquadrature solo apparentemente uguali.

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Quando il soggetto è composto da un gruppo di fiori molto folto ed esteso si hanno due possibilità di inquadratura: La prima è una immagine di tutto il gruppo che invade completamente tutta l’area della foto mentre nel secondo caso si può fotografare un primo piano (in inglese close up) ben centrato.

Nel primo caso non ci sono difficoltà, in quanto è sufficiente centrare al meglio il gruppo di fiori cercando di non lasciare spazi vuoti nell’ immagine fotografata; nel secondo caso bisognerà usare l’accortezza di scegliere nel gruppo due o

tre fiori che si discostano dagli altri per forma e bellezza e che useremo come immagine centrale senza farci distrarre dai fiori di contorno.

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Nelle foto B1 e B2 vediamo due immagini che ci fanno capire la differenza tra i due sistemi di inquadratura e dove si può dedurre che, da un punto di vista strettamente fotografico, l’immagine B2 è da ritenersi migliore rispetto alla B1.

Per la buona riuscita della nostra fotografia bisogna avere sempre una giusta cura dello sfondo; uno sfondo di bassa qualità rovinerà irrimediabilmente il soggetto anche se quest’ultimo è esteticamente valido. Nella maggior parte dei casi fotografiamo orchidee dai vivi colori con uno sfondo generalmente dai toni verdi dovuti al fogliame della stessa pianta e/o di quelle circostanti, in questo caso il problema si risolve da solo, si veda come esempio l’immagine C1.

Bisogna evitare sfondi dai colori sgargianti che uccidono l’immagine della nostra orchidea, evitare i controluce che spengono i colori del fiore ed evitare i toni di toni su uguale gamma di  colore. Potendo scegliere lo sfondo si utilizzi lo sfondo scuro, facilmente ottenibile con l’uso del flash incorporato, che avendo efficacia su brevi distanze annerisce di conseguenza il secondo piano; vediamo un esempio di questo tipo di foto nell’immagine C2.

Quando il soggetto ha un tono di colore uguale allo sfondo, onde evitare la cattiva riuscita della foto, cercare di inquadrare sullo sfondo oggetti che abbiano un colore contrastante con il nostro fiore e che non siano comunque invasivi nella nostra foto e se avremo scelto correttamente i colori di contrasto e la loro grandezza potremo ottenere una foto esteticamente pregevole come si puo’ vedere nell’immagine C3.

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Bisogna dire che, al di là della tecnica, è fondamentale il gusto artistico di ognuno di noi, chi ha la fortuna di essere dotato in questo senso non avrà problemi ad ottenere buone fotografie anche da soggetti poco appariscenti e con uno sfondo non particolarmente bello come possiamo vedere nella foto C4.

Nella buona riuscita finale della nostra fotografia ha una notevole influenza la qualità tecnica e ottica della nostra macchina fotografica; quelle di medio livello (per intenderci quelle che hanno un costo tra i 400 e i 600 Euro) hanno caratteristiche tali da soddisfare tutti gli amatori della fotografia; hanno moltissimi vantaggi ed un unico solo neo: La corrispondenza di certi toni di colore resi dalla macchina non sono esattamente corrispondenti a quelli della realtà, sopratutto è quasi impossibile avere toni della gamma del viola come quelli dei nostri soggetti; la macchina restituirà toni viola corrotti da toni della gamma del rosso.

Per la verita’ esiste un altro grosso problema: Coloro che oltre alla fotografia vogliono dedicarsi alla stampa delle stesse tramite le stampanti a colori dei nostri PC si accorgeranno immediatamente dei costi assolutamente alti di questo hobby; la stampa di una foto a colori in formato A4 (circa 30×20 cm, misura tipica per montare quadretti da appendere) può agevolmente superare il costo di 5 Euro a causa dei costi della carta fotografica per stampante e delle cartucce di smalto per la stampa a colori, quest’ultime molto spesso hanno costi che superano il 50% del valore della stampante stessa e sinceramente non riusciamo a capire la politica commerciale delle case produttrici che hanno a disposizione centinaia di migliaia di potenziali clienti.

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Poiché le fotografie sono digitali, queste possono essere modificate da programmi che gestiscono l’immagine fotografica ed offrono infiniti strumenti di modifica dell’immagine; in realtà noi usiamo principalmente due funzioni: La correzione dei livelli di contrasto di luce e la modifica dell’inquadratura tramite tagli dei contorni; vediamo nelle immagini D1 (foto originale) e D2 (foto ritoccata nel contrasto e nel taglio).

Se noi avremo l’accortezza di seguire i consigli dati in precedenza potremo ottenere buone immagini ed eviteremo di fare foto come questa dell’esempio D3, che avremmo ritenuto accettabile in altri tempi ma che ora non possiamo non rilevare i suoi evidenti difetti che elenchiamo:

  1. Luce insufficiente per assenza di flash.
  2. Sfondo anonimo privo di colori di contrasto.
  3. Messa a fuoco non perfetta.
  4. Inquadratura migliorabile.

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L’utilizzo del flash, come abbiamo visto, è altamente consigliabile; la differenza tra quelli incorporati e quelli esterni sta nella potenza, ma l’effetto resta il medesimo.

Nell’uso del flash bisogna però stare attenti alla posizione del fiore rispetto all’obiettivo e quindi del fascio di luce emesso dal flash; nelle foto di primissimo piano con soggetto a pochi centimetri dall’obiettivo bisogna fare in modo che l’intero soggetto venga colpito dal fascio di luce, in caso contrario otterremo una immagine in parte illuminata e in parte buia; l’immagine E1 ci dimostra come il soggetto venga solo parzialmente illuminato.

Chiudiamo l’articolo con un breve cenno alla micro fotografia; come sappiamo tra le orchidee esistono specie che hanno fiori di pochi millimetri, per avere buone immagini di questi fiori è necessario utilizzare anelli di prolunga o, meglio ancora, obiettivi micro che permettono di ottenere foto con soggetti di rapporto 1 a 1.

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La differenza tra gli anelli di prolunga e gli obiettivi micro è notevole: I primi non mantengono gli automatismi della macchina salvo quella del diaframma e non hanno lenti correttive, anche se a loro vantaggio vi è il costo che è circa di un terzo rispetto agli obiettivi.

I secondi, se fanno parte della stessa linea della macchina fotografica, mantengono tutti gli automatismi ed hanno lenti studiate per questo tipo di fotografia e tutto questo ovviamente ha un costo che può perfino superare quello dell’apparecchio fotografico.

Vediamo nell’immagine F1 gli anelli aggiuntivi che sono normalmente composti da tre elementi utilizzabili singolarmente o uniti secondo il rapporto di grandezza che si vuole ottenere. Gli obiettivi micro in commercio sono molto versatili, sono generalmente teleobiettivi di piccola focale (normalmente dai 60 ai 105 mm) e sono tutti di alta qualità; nell’immagine F2 vediamo un esempio di un micro da 60 mm.

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Chi si appassionerà alla micro fotografia si accorgerà ben presto che oltre alle orchidee potrà trovare in natura, in qualsiasi posto si trovi, tanti altri soggetti quali fiori di campo ed insetti e mille altre cose; a questo punto si accorgerà che il flash normale è insufficiente e sarà costretto a rivolgersi ai flash anulari che si montano sull’obiettivo e che risolvono l’illuminazione dei soggetti posti a pochi centimetri dallo stesso; ne vediamo un esempio nell’immagine F3.

Terminiamo con le immagini G1 e G2 fatte con l’uso di anelli di prolunga e che sono relative a specie d’orchidea che hanno fiori di una dimensione di pochi millimetri e che ci fanno intuire quanto possano essere infinite le possibilità offerte dalla micro-fotografia.

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