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Riassunto: in questo articolo Marco Malacarne ci introduce al genere del Trichocentrum.

Il genere Trichocentrum è stato creato da Eduard Friedrich Poeppig e da Stephan Ladislaus Endlicher nel 1838 e comprende 91 specie e 5 ibridi naturali. Attualmente in questo genere sono comprese anche alcune specie catalogate inizialmente come Oncidium e successivamente spostate nel genere Lophiaris finché nel 2001 non sono state definitivamente trasferite nel genere Trichocentrum.

Le piante appartenenti a questo genere sono tutte originarie del continente americano; la maggior parte delle specie è concentrata nell’America centrale. Sono specie abbastanza facili da distinguere dagli altri generi grazie alle caratteristiche foglie a forma di “orecchio di mulo”, tanto che nei luoghi di origine sono spesso chiamate “mule-ear orchids”.

Gli pseudobulbi sono molto piccoli e difficili da distinguere, sono ravvicinati sul rizoma e da essi si sviluppa una sola foglia coriacea che, a seconda della specie, ha dimensioni molto variabili.

Le infiorescenze possono essere lunghe 10 cm e portare un solo fiore oppure misurare anche più di un metro, essere ramificate e portare moltissimi fiori. I fiori sono di dimensioni variabili a seconda della specie, sono sempre molto colorati e a volte anche molto profumati (Trichocentrum tigrnum).

Il Trichocentrum andreanum è originario del Messico. Le foglie sono lunghe fino a 25-30 cm e larghe 10 cm, di colore verde chiaro e spesso punteggiate di rosso. Le infiorescenze, nel nostro emisfero, vengono emesse a dicembre dalle foglie appena maturate; crescono fino a oltre un metro di lunghezza, sono spesso ramificate e portano numerosi fiori leggermente profumati, di colore variabile e abbastanza grandi. I boccioli si aprono in successione e la fiortura dura anche più di un mese.

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Il Trichocentrum andreanum cresce in foreste non troppo chiuse e con un periodo secco di circa 2-3 mesi che coincide anche con il periodo di fioritura della pianta.

TEMPERATURA

La pianta cresce bene in una serra intermedio-calda; il periodo di crescita corrsponde con la nostra estate, quindi non si hanno particolari problemi. Durante il periodo di crescita la pianta gradisce temperature alte, anche intorno a 35 °C; in inverno invece la pianta va in riposo e si adatta benissimo a temperature intorno ai 15-18 °C.

LUCE

La pianta ama una posizione in cui riceve luce brillante: in estate è bene schermare il sole diretto, mentre in inverno è necessario fornirle più luce possibile in modo da stimolare la crescita delle infiorescenze.

 

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La pianta durante il periodo di crescita gradisce un buon livello di umidità, intorno al 70%: con una buona umidità le radici crescono vigorosamente e sono abbondanti tanto da rompere spesso il vaso in cui la pianta si trova. Durante il periodo di riposo invece la pianta va mantenuta in un’area comunque abbastanza umida, ma va innaffiata sporadicamente.

ACQUA

Utilizzare solamente acqua da osmosi inversa a cui vengono aggiunti sali fino a raggiungere circa 200 μS/cm di conducbilità e un pH intorno a 5,5-6,5. Durante il periodo di crescita la pianta va innaffiata abbondantemente con una somministrazione continua di concime in modo da ga-

rantire il giusto apporto di nutrienti per la formazione della nuova foglia. In autunno diminuire le bagnature, da novembre in poi diradarle ulteriormente fino riprenderle gradualmente nel mese di marzo. Nel mese di dicembre vengono emesse le infiorescenze, mentre a marzo-aprile cominciano a crescere le nuove vegetazioni.

FERTILIZZAZIONI

Durante il periodo di crescita fertilizzare quotidianamente utilizzando acqua da osmosi inversa addizionata con concime, nitrato di calcio e solfato di magnesio a 400 μS/cm; durante il periodo di riposo non fertilizzare; riprendere la fertilizzazione con la comparsa dei nuovi germogli.

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È essenziale assicurare una buona ventilazione alla pianta, soprattutto nei mesi invernali in quanto ristagni idrici causano facilmente marciumi. Anche le nuove vegetazioni in formazione sono molto sensibili ai ristagni di acqua e marciscono molto facilmente se non si presta attenzione.

MEDIUM E RINVASO

Ho visto che questa specie cresce molto bene, come molte altre appartenenti a questo genere, utilizzando come substrato bark grosso e come contenitore un vaso di plastica forato anche sui lati. Ho intenzione di provare a mettere qualche pianta in cestello, ma sono quasi sicuro che gradirà molto.

Rinvasare la pianta quando necessario, i rinvasi sono molto ben sopportati. In

ogni caso rinvasare solo se il substrato è in via di degradazione oppure se la pianta ha riempito il contenitore. Il periodo migliore per effettuare i rinvasi è il mese di marzo quando le nuove vegetazioni sono ancora molto piccole e le nuove radici non si sono ancora formate.

ALTRO – CURIOSITÀ

Coltivo alcuni Trichocentrum da alcuni anni (Trt. andreanum, Trt. carthagenense, Trt. lanceanum, Trt. tigrinum e Trt. stramineum) e ho notato che la coltivazione è molto facile e le piante sono molto generose con le fioriture a patto che si rispetti il periodo di riposo che, come già detto, deve essere secco ma con una buona umidità ambientale e molto luminoso. È facile accorgersi quando la pianta va a riposo: la foglia giunge a maturazione e non cresce più e soprattutto i vigorosissimi apici radicali si fermano. Quasi sempre il periodo di riposo coincide con il nostro inverno, quindi la gestione delle piante si rivela abbastanza facile.

Ho visto che molti coltivatori professionali europei tengono i Trichocentrum in un substrato molto fine e che trattiene molta umidità. Ogni volta che ho acquistato una specie nuova, questa mi è arrivata sempre con le radici tutte marce, ma appena ho rinvasato utilizzando la tecnica sopra descritta, ho avuto una radicazione poderosa in brevissimo tempo e l’anno successivo anche una bellissima fioritura.

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