Generalità

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La Pecteilis radiata (Thunb.) Raf. 1837 ha recentemente cambiato denominazione in quanto spostata di genere: difatti per molti è ancora conosciuta come Habenaria radIl genere Pecteilis è formato da 10 specie, per lo più originarie del Sud-est asiatico; solamente la Pec. radiata e la Pec. gigantea hanno caratteristiche da clima freddo.

La Pecteilis radiata (Thunb.) Raf. 1837 ha recentemente cambiato denominazione in quanto spostata di genere: difatti per molti è ancora conosciuta come Habenaria radiata.

Il genere Pecteilis è formato da 10 specie, per lo più originarie del Sud-est asiatico; solamente la Pec. radiata e la Pec. gigantea hanno caratteristiche da clima freddo.

Il nome del genere Pecteilis deriva probabilmente dal greco latinizzato πεκτεῖν “pektéin” che significa “tagliare, tosare”, in riferimento alle caratteristiche estremità sfrangiate del labello.

La Pec. radiata è diventata famosa per la particolare forma del fiore, che ricorda un airone in volo. In Giappone è chiamata comunemente sagisō (鷺草 o サギソウ), ossia “fiore di garzetta candida”.

La Pec. radiata cresce da un piccolo tubero sotterraneo delle dimensioni inferiori ai 2 cm. Essendo una specie decidua a riposo invernale, lo stesso fungerà da fonte di energia per la ricrescita nella primavera successiva e per la fioritura che giungerà in piena estate.

Successivamente alla fioritura, su brevi stoloni sotterranei si formano i nuovi bulbi, che saranno pronti in autunno, quando il vecchio bulbo si esaurirà e seccherà insieme alle radici e alla parte fogliare. I bulbi saranno quindi autonomi, rinvasabili e pronti a formare nuove piante.
La Pec. radiata ha un fusto eretto e sottile che porta foglie lanceolate, acuminate, sub-erette con guaine fogliari basali. La fioritura avviene tra luglio e agosto, da un’infiorescenza terminale con brattee floreali lanceolate, acuminate e portanti da 1 a 3 fiori bianchi, i quali durano tra le due e le quattro settimane.

coltivazione

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HABITAT
La Pec. radiata è diffusa nella parte nordoccidentalemdella Cina, in Russia, in Giapponeme in Corea. In natura vive in torbiere e paludi dal livello del mare fino ai 1500 metri di altitudine, ma purtroppo a causa della raccolta e soprattutto della riduzion idegli ambienti palustri in zone urbanizzate la sua presenza fino alla quota di circa 500 m s.l.m. non è più riscontrabile.

TEMPERATURA
È un’orchidea resistente al freddo, con resistenza dei bulbi interrati fino a temperature verificate di oltre -10 °C. Il fatto che i nuovi getti spuntino a primavera inoltrata la mette generalmente al sicuro da eventuali gelate tardive. Se per caso dovesse capitare una gelata quando i getti sono appena fuoriusciti dal substrato, è opportuno proteggerli per il tempo necessario.
In caso di forti gelate è bene comunque moderare le bagnature: per scrupolo evitare di bagnare la pianta immediatamente prima di una gelata.
In estate sopporta tranquillamente temperature anche superiori ai 30 °C, probabilmenteanche grazie al rinfrescamento dovuto all’immersione dei vasi in acqua.

UMIDITÀ La Pec. radiata si adatta molto facilmente alla variabilità dell’umidità ambientale, anche grazie al fatto che il substrato nel periodo più caldo è continuamente bagnato. ACQUA In quiescenza la Pec. radiata ha comunque la necessità di essere mantenuta umida, la qual cosa non è complessa in quanto è sufficiente inumidire il substrato saltuariamente, a seconda anche dell’umidità esterna. Con la crescita del nuovo getto vanno aumentate le bagnature fino a che, con l’arrivo di temperature più elevate (tra i 20 e 25 °C a seconda del periodo) il vaso va immerso in un sottovaso colmo d’acqua piovana. Quando il fusto inizierà a deperire si effettuerà. FERTILIZZAZIONI La Pec. radiata non ha necessità di essere concimata. Si potrebbe anche forzare la coltivazione e concimare per ottenere una fioritura maggiore, ma ritengo che, viste le necessità di questa orchidea, i rischi siano maggiori dei benefici.

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VENTILAZIONE
La Pec. radiata gradisce una buona ventilazione;
attenzione però a non sistemare le
piante in zone dove ci sono forti venti che
potrebbero spezzare gli steli e danneggiare
la fioritura.
MEDIUM E RINVASO
La Pec. radiata potrebbe essere adattabile
alla coltivazione in giardino a patto
che si riesca a ricreare una torbiera. È più
semplice la coltivazione in vaso, preferibilmente
di plastica. Essendo piante esili
non hanno necessità di vasi troppo ampi,
sebbene delle ciotole larghe e basse potrebbero
essere preferite in vista di una
futura espansione.
La Pec. radiata va piantata o divisa nel periodo
di riposo; personalmente preferisco
farlo a fine inverno per una migliore
valutazione della qualità dei bulbi.
Solitamente la Pec. radiata viene fornita
durante l’inverno a bulbo nudo, generalmente
in condizioni di secco. Va tenuto in
considerazione che, in questo caso, una
certa percentuale di bulbi potrebbe non
essere attiva: se si sceglie questo tipo di
fornitura, preferire il tardo autunno o l’inizio
inverno per acquistarle.
ALTRO – CURIOSITÀ
La Pec. radiata è una orchidea dalla facile
coltivazione: il mito dell’essere un’orchidea
difficile da coltivare deriva da un
passato e diffuso sistema di coltivazione
completamente errato, soprattutto relativo
alle temperature invernali, alla manipolazione
e al mantenimento dei bulbi
in inverno e alla necessità idrica estiva.
Incredibilmente parecchi siti di vendita
presenti sul web negli ultimi anni hanno
fornito note di coltivazione completamente
errate, ma fortunatamente ho
notato recentemente che quasi tutti riportano
indicazioni più corrette.
Considerando le necessità di coltivazione,
è consigliabile coltivare la Pec. radiata
in vasi di plastica.
Una curiosità è data dal fatto che le foto
della Pec. radiata vengono comunemente
utilizzate per la particolare forma del
fiore per creare post di auguri pasquali
sui social, ma riportano spesso informazioni
errate e quasi sempre la confondono
con la Peristeria elata (orchidea
colomba), che è invece una orchidea
tropicale originaria del Sud America.

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