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Descrizione Generale:

Il genere Oeceoclades è composto da circa 40 specie provenienti principalmente dal Madagascar e dall’Africa; solo una specie si estende fino all’America (Oecl. maculata). Un tempo le piante di questo genere erano classificate come Eulophia, genere alquanto affine a questo. Le piante appartenenti al genere Oeceoclades presentano pseudobulbi o, più raramente, bulbi sotterranei; le foglie che si sviluppano dalla parte sommitale dello pseudobulbo sono in numero variabile secondo la specie.
In particolare l’Oeceoclades petiolata presenta pseudobulbi non sotterranei di forma conica alti fino a 5 cm e larghi fino a 3 cm; dalla sommità dello pseudobulbo si sviluppa una sola foglia coriacea con un lungo con un lungo picciolo (petiolus in latino, da qui il nome). Questa pianta produce un’infiorescenza ramificata che porta numerosi fiori piuttosto piccoli, che presentano sepali e petali verdi; il labello invece è bianco con margini gialli e macchie e venature rosse all’interno. Gli steli fiorali sono emessi insieme alla gemma che formerà il nuovo pseudobulbo; di solito per ogni gemma viene emesso un solo stelo fiorale che crescerà e maturerà prima dello pseudobulbo.

Habitat:

Praticamente tutte le piante appartenenti al genere Oeceoclades si sono adattate a vivere nelle foreste secche che presentano una marcata alternanza di stagioni, una umida in cui si hanno abbondanti piogge e una molto secca e calda; spesso vivono nelle sacche di humus che si formano tra le rocce calcaree. L’Oeceoclades petiolata è originaria del Madagascar e delle Comore, dove cresce in foreste decidue secche e in ambienti xerofitici con substrato sabbioso o comunque molto drenante.

Temperatura:

La pianta cresce bene in una serra intermedio-calda; nonostante provenga dall’emisfero australe questa pianta si adatta molto bene alle nostre stagioni e regola il periodo di crescita in modo che corrisponda con la nostra estate, quindi non si hanno particolari problemi di temperatura. Durante il periodo di crescita è necessario tenere la pianta a temperature alte, anche sopra i 35 °C non soffre; in inverno invece la pianta, dopo la maturazione degli pseudobulbi, va a riposo e va tenuta a temperature intorno ai 15-18 °C.

Luce:

Questa pianta cresce nel sottobosco di foreste decidue; va quindi coltivata in un’ombra molto luminosa, non tollera sole diretto che causa scottature alle foglie.

Umidità:
Anche se originaria di foreste secche, la pianta necessita di una certa umidità ambientale, presente anche nei luoghi di origine.

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Acqua:
Utilizzare solamente acqua da osmosi inversa a cui viene aggiunto concime fino a raggiungere circa 200 μS/cm di conducibilità e un pH intorno a 5,5-6,5. Innaffiare e concimare abbondantemente la pianta durante il periodo di crescita in modo che formi pseudobulbi più grossi dei precedenti e accumuli abbastanza energie per superare il periodo secco. Durante il periodo di crescita è necessario bagnare abbondantemente, mentre durante il periodo di riposo il substrato va mantenuto asciutto con solo sporadiche nebulizzazioni.

Fertilizzazioni:

Durante il periodo di crescita fertilizzare a ogni bagnatura utilizzando acqua con concime a 200 μS/cm; durante il periodo di riposo non fertilizzare mai; riprendere la fertilizzazione con la comparsa dei nuovi germogli. Ventilazione: Mantenere sempre una buona ventilazione in modo da impedire il ristagno dell’acqua nella foglia in crescita con conseguente formazione di marciumi.

Medium e rinvaso:

L’ideale è utilizzare un substrato per piante terricole composto da perlite, pomice fine, lapillo fine, seramis e terriccio di foglie e un poco di fibra di cocco: deve rimanere umido, ma al contempo non deve risultare troppo compatto e asfittico per evitare che le radici marciscano. Rinvasare solo quando la pianta ha riempito il vaso: non ama essere disturbata. Utilizzando un mix praticamente tutto minerale non si ha degradazione del substrato e quindi saranno necessari molti meno rinvasi. Porre la pianta in un vaso adatto alle sue dimensioni; non sovradimensionare il contenitore in quanto le radici non saranno in grado di colonizzarlo completamente e si avrà il rischio di ristagno d’acqua e di marciume delle radici.

Altro – curiosità:

Le foglie presentano generalmente dei motivi di diversi colori che servono a mimetizzare le piante nel sottobosco e al contempo le rendono molto attraenti ai collezionisti; soprattutto nelle piante più piccole si hanno foglie con motivi molto particolari e graziosi. Grazie alle foglie molto particolari sono molto richieste dai collezionisti, soprattutto giapponesi, che sono disposti a pagare anche cifre altissime. Fortunatamente nei luoghi di origine non sono molto considerate, a differenza per esempio di alcuni Angraecum (come il sesquipedale), e vengono raramente raccolte. Passeggiando nelle foreste secche è molto facile imbattersi in numerosissimi gruppi di Oeceoclades, a volte anche mimetizzati perfettamente con le foglie secche circostanti. Le piante più grandi del genere Oeceoclades, per esempio la O. calcarata, hanno foglie lunghe anche più di 50 cm e producono infiorescenze alte anche 2 metri che portano numerosissimi fiori che misurano anche diversi centimetri. Purtroppo in Europa si trovano in vendita solo pochissime specie appartenenti a questo interessante genere anche ragionevolmente facile da coltivare e senza particolari esigenze.
Articolo e foto: Marco Malacarne

 

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