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PARENTELA
La Guaritonia Why Not è un incrocio tra la Guarianthe aurantiaca e la Broughtonia sanguinea.
La Gur. aurantiaca, specie del Messico e Guatemala, è nota per impartire alla sua prole una consistenza cerosa e lucida e per i colori accesi tra il giallo limone e il rossoarancio intenso. La Broughtonia sanguinea è una specie della Giamaica di piccole dimensioni e dai fiori vistosi di forma arrotondata con dei colori tra il bianco, il giallo e il rossoviola.
STORIA
A metà degli anni Settanta ero appena al primo anno di orticoltura ornamentale presso la California Polytechnic State University (Cal Poly), a Pomona, e avevo appena iniziato a lavorare per Fred A. Stewart Orchids. Una delle cose che preferivo fare da Stewart’s era curiosare nella serra delle Cattleya. Ogni volta che avevo del tempo libero, amavo passeggiare per i corridoi, controllando cosa c’era in fiore, immaginando spesso cosa sarebbe successo se avessi incrociato questo con quello.
Quella primavera trovai due specie in fiore, la Guarianthe aurantiaca e la Broughtonia sanguinea.
Conoscevo la Gur. aurantiaca e i tratti che impartiva alla sua progenie, come la Cattlianthe Jewel Box e la Cattlianthe Chit Chat, ma sapevo molto poco della Broughtonia sanguinea.
L’unico ibrido di Broughtonia che avevo visto all’epoca era Cattleytonia Keith Roth (Cattleya bicolor × Broughtonia sanguinea). Tuttavia, ho intuito che dovesse essere piuttosto dominante, poiché tutte le Cattleytonia Keith Roth che avevo visto favorivano il genitore.
SCHEDA IBRIDI
Broughtonia per forma e colore. Incuriosito, mi sono chiesto: «Why not? – Perché no? Vediamo cosa ne viene fuori!».
C’erano diverse Guarianthe aurantiaca in fiore, con colori che andavano dal giallo limone al rosso-arancio intenso. Ho scelto una di queste ultime, la Guarianthe aurantiaca ‘Blood Orange’, per il suo colore più che per la sua forma, che all’epoca era relativamente standard.
Avevamo una sola pianta di Broughtonia sanguinea, non particolarmente scura ma piuttosto grande e di forma molto arrotondata.
Non aveva un nome di cultivar, quindi ho scelto ‘Cabochon Ruby’. Ho deciso di usare l’aurantiaca come genitore seme perché la pianta era abbastanza robusta, al contrario della Broughtonia che era piuttosto fragile, pensando che probabilmente non avrebbe avuto la forza di sopportare la capsula – avevo già fatto alcuni incroci nella collezione di orchidee della mia famiglia, quindi avevo già un’idea di base delle cose da fare e da non fare nell’ibridazione.
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CURIOSITÀ
Ci sono voluti meno di tre anni perché le prime piantine fiorissero. L’incrocio è risultato abbastanza uniforme nelle dimensioni delle piante e nella forma dei fiori, molto somigliante alla Broughtonia sanguinea, ma i colori erano sorprendentemente intensi e andavano dal rosso-arancio brillante al rosso rubino intenso, con una gola di un colore giallo- dorato sorprendente. La densa consistenza coriacea e la lucente texture cerosa erano tratti evidenti derivati dalla Guarianthe aurantiaca. Gli steli erano lunghi e sottili, ma molto robusti, con racemi piuttosto appariscenti con un minimo di 8 fino a 15 fiori su ogni stelo. Nel complesso, le piante erano molto compatte e vistose, il che ha reso l’incrocio molto popolare sin dall’inizio. È sorprendente che più di quarant’anni dopo rimanga ancora popolare non solo come pianta commerciale, ma anche come genitore di nuove generazioni di piante piuttosto appariscenti.
Negli anni Duemila c’è stato un remake dell’incrocio ma con la forma aurea della Guarianthe aurantiaca e la forma alba della Broughtonia sanguinea, ottenendo come risultato delle bellissime cultivar di Guaritonia Why Not in versione gialla.
COLTIVAZIONE
La Guaritonia Why Not è una pianta molto vigorosa, di dimensioni abbastanza compatte, tra 15 e 20 cm di altezza, molto facile da coltivare. Gli pseudobulbi ovali portano quasi sempre due foglie con steli lunghi e sottili ma robusti, che portano racemi con un minimo di 10 fino a un massimo di venti fiori di circa 2-3 cm di diametro. Non è una rarità vedere due nuove crescite da ogni pseudobulbo maturo, il che vuol dire che diventa facile avere delle piante di dimensioni notevoli con abbondanti e vistose fioriture.
Un fattore cruciale per la fioritura è la luminosità: preferisce luce filtrata per almeno 6-8 ore al giorno. Può tollerare luce solare diretta ma solo per poche ore; comunque l’eccesso di luce è decisamente preferibile alla sua mancanza. Il substrato deve essere di dimensioni medio-piccole, per via del sistema radicale relativamente fine, e deve facilitare il drenaggio per permettere al sistema radicale di asciugarsi parzialmente tra le innaffiature. Non presenta un periodo di riposo, il che permette la concimazione continua durante l’anno.
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