Eulophia euglossa

Eulophia euglossa p.16 foto1- 4_2024

Eulophia euglossa è una specie africana, cresce in foreste dense, su suolo sabbioso, vicino ai fiumi. Le spighe fiorali, alte fino a circa due metri, vengono emesse insieme alla nuova vegetazione e portano numerosissimi fiori con petali e sepali verdi e labello bianco macchiato di fucsia. Eulophia euglossa è un’orchidea molto
facile da coltivare e produce fioriture imponenti e durature.

Oeceoclades ugandae

Oeceoclades ugandae Infiorescenza ORCHIS 4 2024 p.15

Oeoceoclades ugandae viene rinvenuta nelle foreste primarie umide di media altitudine di Ghana, Costa d’Avorio, RDC, Uganda e nelle isole del Golfo di Guinea. E’ un’orchidea terricola e si coltiva in serra intermedio-calda.

Paphiopedilum Bel Royal

Paphiopedilum Bel Royal, coltivazione di Alfredo Riboni,foto di Francesca Castigione ORCHIS 4 2024 p.35

Il Paphiopedilum Bel Royal è un ibrido primario derivato dall’incrocio tra Paphiopedilum kolopakingii il Paphiopedilum rothschildianum, entrambi multiflorali di estrema bellezza. Registrato nel 1996 ha già ottenuto numerosi riconoscimenti dal sistema di giudizio dell’American Orchid Society, ben 40. Pianta dallo sviluppo lento, è più facile da coltivare rispetto al suo genitore; quando raggiunge la maturità, ha una lunga fioritura affidabile e regolare se coltivato correttamente. Necessita di moltissima luce, si coltiva in serra intermedia o calda, in inverno va tenuto a 15°.

Coelogyne tomentosa

Coelogyne tomentosa, Foto fiore particolare labello, ORCHIS 4 2024 p.60

La Coelogyne tomentosa fu descritta per la prima volta da John Lindley nel 1854 come Coelogyne tomentosa; nel 1878 John Rolfe, specializzato nello studio delle orchidee, la descrisse nuovamente con il nome Coelogyne massangeana e questo secondo nome è rimasto in uso un sinonimo. E’ un’orchidea epifita di medie dimensioni da serra intermedia. L’epiteto specifico tomentosa ha origine dal termine latino ‘tomentum’ che significa peluria, imbottitura in riferimento al labello. L’inflorescenza porta da 20 a 30 fiori profumati, delicati e di breve media durata, circa due settimane.

Bulbophyllum lampadion, una nuova specie dalla Nuova Guinea

Bulbophyllum lampadion - foto 1 da Lankasteriana - ORCHIS n4 2024 p.80

La Nuova Guinea ha una notevole varietà di Bulbophyllum, circa 690 specie registrate, tra le nuove scoperte spicca il piccolo Bulbophyllum lampadium, molto colorato e fiorifero. L’epiteto specifico deriva dal greco “torcia”, in riferimento ai suoi colori vivaci. Appartiene a un piccolo gruppo di specie della sezione Monanthes, in particolare si discutono la somiglianza e le differenze con il Bulbophyllum vutimenaense.

Cycnoches loddigesii

Cycnoches loddigesii - foto pianta - ORCHIS N3 2024 p.10

Cycnoches loddigesii viene rinvenuta in Venezuela, Colombia, Suriname, Guyana, Guyana Francese e Brasile settentrionale, è una pianta epifita da serra intermedio-calda con riposo invernale a 13°-15°. Le Cynoches sono dette “orchidee cigno” per la forma del fiore. Possono produrre fioriture spettacolari anche se poco durature.

Vanda Lou Sneary

Vandachostylis Lou Sneary ‘Pink’, foto e coltivazione di Francesca Castiglione ORCHIS n3 2024 p.36

La Vanda Lou Sneary è un ibrido primario intergenerico che nasce dalla combinazione della Vanda falcata con la Vanda coelestis (conosciuta con il sinonimo di Rhynchostylis coelestis). Racchiude le migliori caratteristiche di entrambi i genitori: la forma del fiore è ereditata dalla Vanda falcata e la dimensione è aumentata grazie all’influenza della Vanda coelestis che le dona anche una fragranza buona e dolce . l’ibrido registrato nel 1970 ha ottenuto ben 32 riconoscimenti. Di facile coltivazione e fioritura, se esposta ad elevata luminosità può fiorire anche tre volte all’anno.

Malaxis engelsii, una nuova specie dal Brasile

Malaxis engelsii - da Lankasteriana - ORCHIS n3 2024 pp.75

Malaxis engelsii è un’orchidea di recente scoperta trovata nelle foreste montane superiori della Foresta Atlantica in Paraná, Brasile. Questa specie è caratterizzata dalla sua piccola dimensione, foglie ellittiche, fiori con sepali parzialmente connati alla base, labello trilobato con quattro cavità e una costola longitudinale sulla superficie adassiale dell’apice del labello. Nell’articolo pubblicato su Lankasteriana volume 24, n°1 (2024), pp.61-68 viene fornita una descrizione dettagliata, fotografie, disegni e un confronto con specie simili, Malaxis cipoensis, M. sertulifera e M. ybytus. Attualmente, è classificata secondo le linee guida dell’IUCN come “In pericolo (EN)”

Macroclinium manabinum

Macroclinium manabinum, foto e coltivazione di Francesca Castiglione ORCHIS N3 P.52

Il Macroclinium manabinum è stato descritto per la prima volta da Dodson, sulla rivista «Selbyana» nel 1984. Si trova in Ecuador e cresce nelle foreste tropicali secche. Il Macroclinium manabinum è una piccola orchidea in miniatura a forma di ventaglio, con foglie fortemente compresse bilateralmente. Fiorisce in inverno e primavera, Le infiorescenze portano da 11 a 17 fiori molto fini che assomigliano a piccoli fuochi d’artificio; va coltivato in serra intermedio-calda.

Angraecum archangelicum, una nuova specie del Madagascar

Angraecum archangelicum - ORCHIS 1 2021 p.59

È stata descritta una nuova specie del Madagascar, l’Angraecum archangelicum, il cui nome si riferisce alla somiglianza dei fiori a un gruppo di arcangeli discendenti. La nuova specie è endemica del Madagascar centrale. La pianta è epifita o litofita, molto simile ad altre Angraecum e ne si riportano le differenze. E’ stata inserita nella lista delle piante a rischio di scomparsa.