[spb_single_image image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” width=”1/2″ el_position=”first”] [spb_single_image image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” width=”1/2″ el_position=”last”] [spb_text_block icon=”Descrizione generale” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

Il Bulbophyllum kubahense è una rara orchidea endemica della regione del Sarawak, nell’isola del Borneo. È stata descritta nel 2011 e si trova già in pericolo di estinzione poiché ha un habitat molto ristretto ed è anche minacciata notevolmente dai raccoglitori illegali e dalla deforestazione.
Si tratta di un’orchidea che si arrampica sugli alberi; infatti presenta piccoli pseudobulbi notevolmente distanziati (anche 20 cm) su un rizoma che emette radici. Le foglie sono apicali e ogni pseudobulbo ne porta una sola; sono coriacee e di un verde intenso. L’infiorescenza viene emessa dagli pseudobulbi dell’anno precedente e porta numerosi (anche più di 20) e spettacolari fiori larghi circa 2 cm che hanno un odore molto lieve, ma poco gradevole. È molto simile al Bulbophyllum refractilingue, anch’esso originario del Borneo, ma dal quale si distingue per alcuni dettagli del fiore.

[/spb_text_block] [spb_column width=”1/2″ el_position=”first”] [spb_text_block icon=”Habitat” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

Il Bulbophyllum kubahense è endemico esclusivamente della regione del Sarawak nell’isole del Borneo e cresce nella foresta pluviale arrampicandosi sugli alberi ricoperti di muschio. Cresce a un’altitudine di circa 100-200 metri sul livello del mare. È quindi una specie da foresta tropicale calda. Prende il nome dal parco nazionale di Kubah, luogo in cui è stato scoperto.

[/spb_text_block] [spb_text_block icon=”Temperatura” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

Come temperatura in inverno nella serra mantengo una minima di 18° C, che questa orchidea ha notevolmente apprezzato dato che si tratta di una specie da clima tropicale umido; in estate invece sposto la pianta all’esterno in un luogo parzialmente ombreggiato, facendo comunque attenzione che lo sfagno non si asciughi mai per molte ore di fila.

[/spb_text_block] [/spb_column] [spb_column width=”1/2″ el_position=”last”] [spb_single_image image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_column] [spb_text_block icon=”Luce” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/2″ el_position=”first”]

Il Bulbophyllum kubahense non ama la luce diretta in quanto cresce sugli alberi della foresta pluviale del Borneo: è quindi necessario mantenere la pianta in un’ombra luminosa. Le foglie devono essere di un bel verde scuro con la pagina inferiore delle foglie giovani rossa. Un colore troppo chiaro delle foglie è indice di troppa luce; le foglie giovani molli e con la pagina inferiore verde sono indice di troppa ombra. Evitare un’esposizione diretta ai raggi solari in quanto si ha un altissimo rischio di scottature.

[/spb_text_block] [spb_text_block icon=”Umidità” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/2″ el_position=”last”]

È necessario mantenere il muschio in cui affonda le radici sempre umido. Un impianto di nebulizzazione temporizzato aiuta moltissimo. L’umidità rimane sempre molto alta, intorno all’80%, e il substrato non si disidrata mai e allo stesso tempo non rimane mai zuppo d’acqua.

[/spb_text_block] [spb_text_block icon=”Fertilizzazioni” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”first”]

Bisogna mantenere una buona ventilazione soprattutto quando ci sono nuove vegetazioni in crescita per evitare che il ristagno d’acqua le faccia marcire. È necessario prestare però anche attenzione a non far seccare il muschio in cui la pianta affonda le radici in quanto queste si disidratano e muoiono molto facilmente.

[/spb_text_block] [spb_text_block icon=”Acqua” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/3″]

Si innaffia regolarmente tutti i giorni con acqua da osmosi inversa con aggiunta di concime fino a 200 μS/cm, bisogna far attenzione a non far asciugare il supporto.

[/spb_text_block] [spb_text_block icon=”Fertilizzazioni” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/3″ el_position=”last”]

Per quanto riguarda le fertilizzazioni utilizzo acqua da osmosi inversa addizionata di 5 g di nitrato di potassio e 5 g di fosfato di ammonio ogni 30 l, in modo da avere una conducibilità di circa 300-400 μs/cm.
Una volta a settimana concimo anche con un concime bilanciato (20-20-20) con microelementi alla dose di 1-2 g/l.

[/spb_text_block] [spb_column width=”1/2″ el_position=”first”] [spb_single_image image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_column] [spb_column width=”1/2″ el_position=”last”] [spb_text_block icon=”Media e rinvaso” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

Coltivo la pianta montata su un ramo di sughero rivestito di sfagno e muschio. Un’ottima alternativa che adotto per molti altri Bulbophyllum sono i tutori per i Philodendron in fibra di cocco, che rivesto con dello sfagno per trattenere più umidità. Si adagia la pianta appena acquistata e la si fissa con il rizoma ben aderente allo sfagno che viene mantenuto sempre umido; in poche settimane la pianta comincia a radicare. Ho acquistato la pianta già con una nuova crescita abbozzata, quindi ci è voluto veramente poco perché iniziasse a radicare e a crescere.

[/spb_text_block] [spb_text_block icon=”Altro – curiosità” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

A mio avviso la specie è di coltivazione molto facile, basta che rimanga sempre umida; ho comprato la pianta quasi per scherzo poiché era una delle ultime rimaste. Era comunque messa abbastanza bene, ma mai mi sarei aspettato di vederla in fiore dopo un anno! Quest’anno invece non ha fiorito, ma ha prodotto pseudobulbi molto più grossi e il rizoma si è ramificato dando origine a 4 linee di crescita.

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