GENERALITÀ

Il genere Bletilla fu istituito da Heinrich Gustav Reichenbach nel 1853: il nome Bletilla significa piccola Bletia e deriva dal fatto che questo genere ricorda quello delle Bletia, che però è diffuso nell’America centrale; invece il genere Bletilla è diffuso in Cina e in Giappone.
Le Bletilla sono piante terricole che comprendono 6 specie conosciute. La più conosciuta e coltivata è la Bletilla striata; sicuramente è la specie più robusta e adattabile nel suo genere, per questo motivo è anche conosciuta come orchidea da giardino.
La Bletilla striata è dotata di un rizoma sotterraneo medio-piccolo; ha foglie distiche, convolute e plicate, alte fino a 40-50 cm.
La fioritura avviene tra giugno e luglio: le infiorescenze durano circa 30 giorni, sono racemose e terminali e portano da 5 a 7 fiori larghi che misurano 4-5 cm, distanziati tra di loro, con colori che vanno dal viola, al rosa, al bianco a seconda delle differenti varietà. Le varietà più conosciute sono la Bletilla striata dai fiori bianchi, nota in ambito orticolturale come “var. alba”, di cui esiste una linea clonale in cui anche le foglie sono variegate di bianco (detta, appunto “var. alba variegata”); ci sono poi la Bletilla striata ‘Soryu’ dai fiori di un colore tendente al blu, la Bletilla striata ‘Kuchibeni’ dal fiore rosato, la Bletilla striata ‘Three Lips’, clone pelorico che presenta tre labelli (ma si trova in commercio anche come Tri-Lips, trilips, triple lips e altre variazioni del nome).

HABITAT

La Bletilla striata è originaria del Giappone, della Cina, della Corea e del Myanmar.
Cresce nelle foreste di latifoglie, come i Quercus, ma anche di conifere e in aree erbose, dai 100 ai 3200 metri di altitudine.

TEMPERATURA

È un’orchidea resistente al freddo: se coltivata in piena terra resiste a temperature fredde fino a -10 °C. In primavera i nuovi getti vegetativi sono molto sensibili alle gelate tardive di fine marzo e aprile nel Nord Italia, quindi è necessario fare attenzione e, se necessario, proteggere le piante con della pacciamatura o con tessuto non tessuto.
Se coltivate in vaso, le Bletilla vanno riparate dal gelo, ma devono comunque rimanere al fresco; quindi si possono tenere in serra fredda, cantina o qualsiasi altro locale non riscaldato per rispettare il riposo.
A parte la classica Bletilla striata, le altre varietà sono più delicate ed esili, quindi è meglio che siano coltivate in vaso per ritirarle e proteggerle dal gelo.

LUCE

Bletilla striata ‘Blue Dragon’, foto di Enrico Bruno Le Bletilla striata coltivate in piena terra.

Vanno posizionate in pieno sole; nelle zone dove le estati sono molto calde invece è meglio posizionarle in aree un po’ più ombreggiate, ma non in piena ombra, altrimenti non può essere stimolata una fioritura abbondante. Se coltivate in vaso, nei mesi più caldi è meglio che siano tenute in una zona ombreggiata e in inverno, quando sono a riposo, possono stare anche in una cantina buia.

UMIDITÀ

La Bletilla striata si adatta molto facilmente ed è sufficiente l’umidità ambientale esterna dei giardini, balconi o terrazzi. L’umidità ideale è compresa tra il 40 e il 60%.

ACQUA

Durante la fase vegetativa, va innaffiata abbondantemente dato che è originaria di zone monsoniche. Fare molta attenzione in primavera, quando spuntano i nuovi getti, a non esagerare con le innaffiature, perché questi sono soggetti a marciumi. Essendo orchidee decidue con riposo fresco e asciutto, nel momento i cui in autunno perdono le foglie, sospendere le innaffiature.
Se sono coltivate in vaso, sarebbe meglio spostarle in una zona riparata dalle piogge.

FERTILIZZAZIONI

Se coltivate in piena terra, è sufficiente mettere a fine inverno dello stallatico pellettato o letame maturo di cavallo per supportare la fase di maggior crescita vegetativa.
Chi le coltiva in vaso può utilizzare un buon concime bilanciato sin dalla primavera, per poi sospenderne la somministrazione alla fine dell’estate.

VENTILAZIONE

Con una buona ventilazione le Bletilla striata sono più robuste alle malattie; attenzione però a non sistemarle in zone dove ci sono forti venti che potrebbero spezzare gli steli e danneggiare la fioritura.

MEDIUM E RINVASO

Le Bletilla striata sono molto adattabili e facilmente coltivabili in giardino. È preferibile un terreno sciolto e drenante: quindi sarebbe meglio aggiungere della sabbia e perlite al terreno del nostro giardino; un buon aiuto si ha anche con l’aggiunta di torba.
In vaso si può utilizzare del terriccio di buona qualità con l’aggiunta di sabbia e perlite per aumentare il drenaggio.
Le Bletilla vanno piantate e divise nel periodo di riposo, meglio a inizio inverno.
Se il rinvaso è fatto a fine inverno o inizio primavera, le nuove vegetazioni ancora sottoterra potrebbero aver già cominciato la loro crescita: in questa fase sono molto delicate e si rischia di spezzarle.
Vanno coltivate in ampi spazi o ampi vasi dato che si espandono velocemente, interrando i rizomi a 5-10 cm di profondità.
Crescendo tendono ad allargarsi andando verso il bordo del vaso, svuotandosi nel centro; quando le nuove vegetazioni sono a bordo vaso è il momento di rinvasare in un vaso più grande o di dividerle.
Come già detto, è meglio non coltivare in piena terra le varietà di Bletilla striata, poiché sono più esili e delicate, dalla crescita meno vigorosa, ma in vaso con un substrato adeguato.

ALTRO – CURIOSITÀ

La Bletilla striata è utilizzata da oltre 2000 anni nella medicina tradizionale cinese. Viene utilizzata per curare molte patologie, come i sanguinamenti, per promuovere la rigenerazione dei tessuti, per la tubercolosi, per le infiammazioni e la pelle screpolata. Con i rizomi fatti bollire in acqua si preparano dei decotti per curare la tosse e la congestione. Viene utilizzata anche nella cosmesi.
A causa di questi abbondanti utilizzi nella medicina tradizionale cinese, nonostante sia una pianta vigorosa e di facile coltivazione, è in forte pericolo di sopravvivenza in natura ed è stata dichiarata tra le orchidee più protette nel proprio habitat.