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GENERALITÀ

L’Ansellia africana è l’unica specie del suo genere; essa è endemica di una vasta fascia dell’Africa tropicale che va dal Sud del Sahara fino al Sudafrica.
Si tratta di una pianta che può raggiungere notevoli dimensioni e può arrivare a pesare anche più di una tonnellata!
Le radici, bianche, sono molto robuste e formano una massa molto densa con la quale la pianta si aggrappa saldamente al ramo. Vengono emesse anche delle radici più sottili e aghiformi rivolte verso l’alto in modo da formare un cestino in cui vengono catturate le foglie degli alberi; in questo cestino le foglie si compostano e forniscono ulteriore nutrimento alla pianta.
Gli pseudobulbi, che possono essere lunghi anche più di 60 cm, si sviluppano in primavera dal corto rizoma e maturano durante la stagione delle piogge. Essi portano 6-10 foglie laterali verdi scuro e, dopo la maturazione, dal loro apice viene emessa l’infiorescenza.
L’infiorescenza ramificata e lunga fino a 100 cm porta numerosi fiori (fino a 100) di colori variabili dal giallo puro (la cosiddetta “var. alba”) al nero quasi completo, passando per un’infinità di varietà che hanno i petali più o meno colorati di marrone-nero. I fiori sono grandi circa 6 cm, sono molto duraturi e durante il giorno emettono un forte profumo speziato. Il labello è sempre giallo.

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HABITAT

Questa specie predilige ambienti di bassa quota, caldi e con una buona esposizione al sole; raramente viene rinvenuta sopra i 700 metri di quota. L’Ansellia africana ama luoghi con una marcata stagione secca e molto soleggiata, condizioni necessarie per stimolare la fioritura.
L’Ansellia africana predilige crescere su grandi alberi a foglia caduca alti e isolati in modo da avere accesso a molta luce solare; inoltre, dato che questa specie tende a formare ceppi di notevoli dimensioni, sono necessari alberi robusti per sopportare il peso dell’orchidea.

TEMPERATURA

L’Ansellia africana è una specie molto adattabile poiché, come visto sopra, cresce in ambienti con clima anche molto diverso tra di loro. Ho sempre coltivato, senza alcun problema, la mia pianta in serra intermedio- calda con temperature minime invernali di 16 °C e massime estive anche di 45 °C, dove la pianta era addirittura illuminata dal sole praticamente diretto.

LUCE

Questa specie necessita di ricevere moltissima luce, soprattutto nel periodo estivo in cui si formano le nuove vegetazioni. Se la luminosità è scarsa si hanno vegetazioni stentate e con gli pseudobulbi sottili e fragili.
Le foglie devono essere coriacee e di colore verde scuro.

UMIDITÀ

Durante il periodo estivo questa specie necessita di una buona umidità, soprattutto durante la notte; essa apprezza molto le rugiade notturne: durante la bella stagione, se c’è la possibilità di portare la pianta all’esterno, ne beneficia molto.
Con l’arrivo dell’autunno la pianta entra lentamente in riposo e cominciano a formarsi le infiorescenze. In questo periodo prestare attenzione a mantenere l’umidità non troppo elevata per evitare marciumi sulle vegetazioni e soprattutto sui boccioli in formazione.

ACQUA

Questa specie è sempre molto avida di concime: utilizzo sempre acqua da osmosi inversa a cui addiziono sali nutritivi fino a raggiungere una conducibilità intorno ai 500 μS/cm; il pH deve sempre rimanere compreso tra 5,5 e 6,5 per permettere l’assorbimento ottimale degli elementi nutritivi.
Durante il periodo di crescita la pianta va annaffiata quotidianamente facendo attenzione a evitare comunque ristagni idrici o un eccessivo accumulo di umidità nel substrato che alla sera deve essere sempre quasi asciutto. In questo periodo concimare anche molto abbondantemente per permettere la maturazione delle nuove vegetazioni.
Con il sopraggiungere dell’autunno le bagnature vanno diradate un poco fino a quando le vegetazioni non sono completamente mature. In questo momento, indicativamente da ottobre a febbraio, bagnare una volta ogni due settimane. In concomitanza con la maturazione delle nuove vegetazioni la pianta entra in un leggero riposo vegetativo e cominciano anche a formarsi le infiorescenze che sbocceranno verso dicembre.

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FERTILIZZAZIONI

Come già accennato sopra, l’Ansellia africana necessita di abbondanti concimazioni durante il periodo estivo. Durante l’estate infatti la pianta è in piena crescita, le nuove vegetazioni crescono molto vigorose e necessitano di molti nutrienti per maturare e preparare la fioritura invernale.

VENTILAZIONE

Mantenere una buona ventilazione quando le nuove vegetazioni sono in formazione e durante i primi mesi di crescita: in questo periodo esse sono molto soggette ai marciumi causati dal ristagno di acqua o umidità tra le giovani foglie. Anche durante la formazione dei boccioli e la fioritura, che avviene nel periodo più buio e umido dell’anno, è necessario mantenere un’ottima ventilazione per evitare la formazione di muffe grigie e nere che rovinano i boccioli.

MEDIUM E RINVASO

Coltivo la mia pianta in bark medio addizionato di pezzetti di carbone. La pianta va rinvasata quando riempie completamente il vaso con le nuove vegetazioni.
Effettuare il rinvaso dopo la fioritura e prima dell’emissione delle nuove vegetazioni, indicativamente nel mese di marzoaprile.
L’Ansellia africana tende a formare un pane di radici molto fitto e intricato che spesso si aggrappa molto saldamente al vaso e a volte lo rompe anche. Se la pianta è in buona salute e non si ha la necessità di dividerla, consiglio di danneggiare il meno possibile il groviglio di radici: non è necessario eliminare il vecchio substrato poiché si degrada lentamente e fornisce ulteriore nutrimento alla pianta.
Questa specie tende a formare esemplari di dimensioni molto importanti: utilizzare sempre vasi non molto profondi e con molti fori di scolo per evitare eccessivi ristagni idrici. È necessario non eccedere con le dimensioni del nuovo vaso per evitare marciumi del substrato: vasi più larghi di 5 cm al massimo sono la scelta
migliore.

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CURIOSITÀ

Si tratta di una specie di facile coltivazione, purtroppo non molto diffusa nelle collezioni private soprattutto a causa delle dimensioni notevoli che una pianta può raggiungere nel giro di qualche anno. In commercio si trovano anche delle varietà di dimensioni relativamente contenute, come per esempio la citata “var. alba“(dal fiore completamente verde-giallo), che forma pseudobulbi raramente più lunghi di 30-40 cm e ha crescita più lenta rispetto ad altri cloni.
La mia pianta deriva da una divisione di un vecchio esemplare di un caro amico e forma pseudobulbi lunghi più di 60 cm e in serra occupa più di 1 m2 di bancale. Ogni inverno però ripaga con dei fiori con una forma bella e con macule molto scure; anche il profumo è molto forte, soprattutto nelle giornate soleggiate. Il mio clone inizia a fiorire verso dicembre e i fiori durano fino ad aprile-maggio. Nei luoghi di origine l’Ansellia africana viene utilizzata anche a scopo medicinale o rituale. In Sudafrica gli pseudobulbi di Ansellia africana vengono utilizzati per scopi medicinali: viene preparata una bevanda dalle proprietà emetiche.
Mi è stato raccontato che in Sudafrica si narra che un amante respinto possa indossare degli pseudobulbi di questa orchidea per evitare che l’ex amante abbia dei figli.
In Zambia e Zimbabwe con le foglie di questa orchidea viene preparata una bevanda che si suppone possa curare la pazzia.
Sempre in Zimbabwe il popolo Pedi prepara un infuso con le foglie per curare la tosse nei bambini.

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