Alfredo Riboni

INTERVISTA di Eleonora Manuzio e Giulio Tavanti

Da ORCHIS Numero 4 Anno 2024, pp.82-84

Alfredo Riboni Intervista ORCHIS N4 2024 PP.82-84

Giulio Tavanti ha avuto l’opportunità di intervistare per noi Alfredo Riboni, un rinomato esperto di orchidee e uno dei pionieri italiani in questo settore. È sempre un piacere ascoltare le testimonianze e le esperienze di queste figure di grande rilievo.

Quando è nata “Riboni Orchidee”?
L’azienda è stata fondata nel 1968 come azienda floricola; mi sono specializzato nella coltivazione delle orchidee tra il 1972 e il 1976.

Può raccontarci come è nata la sua passione per le orchidee, con particolare riferimento ai Paphiopedilum, tenendo conto che la sua collezione è tra le più rilevanti in Italia?
La passione per queste piante è sbocciata durante la mia partecipazione a mostre e a manifestazioni specializzate; in quegli eventi, mi sono lasciato conquistare dalla diversità e dalla bellezza delle orchidee, molte delle quali erano poco conosciute all’epoca. Una passione analoga è nata per i Paphiopedilum, che mi hanno affascinato non solo per la loro eleganza, ma anche per la loro lunga fioritura, che permette di ammirare i loro splendidi fiori per settimane!

Può raccontarci come è nata la sua passione per le orchidee, con particolare riferimento ai Paphiopedilum, tenendo conto che la sua collezione è tra le più rilevanti in Italia?
La passione per queste piante è sbocciata durante la mia partecipazione a mostre e a manifestazioni specializzate; in quegli eventi, mi sono lasciato conquistare dalla diversità e dalla bellezza delle orchidee, molte delle quali erano poco conosciute all’epoca. Una passione analoga è nata per i Paphiopedilum, che mi hanno affascinato non solo per la loro eleganza, ma anche per la loro lunga fioritura, che permette di ammirare i loro splendidi fiori per settimane!

Recentemente Gioele Porrini e L’Amazon Orchidées le hanno dedicato un nuovo ibrido, il Paphiopedilum Alfredo Riboni. Qual è stata la sua reazione a riguardo?
L’onore di avere un Paphiopedilum che porta il mio nome è stato un evento tanto sorprendente quanto emozionante e sono profondamente grato a Gioele e a L’Amazon Orchidées per questo gesto così speciale e significativo. Anche se non mi considero pienamente degno di tale riconoscimento, apprezzo di cuore la stima e l’affetto che mi sono stati dimostrati.

Serra intermedia, Riboni Orchidee, Varese, foto di Francesca Castiglione ORCHIS 4 2024 p.82

È frequente che i rivenditori segnalino il furto di piante ad opera di individui non affidabili. Ha mai sperimentato una situazione simile?
Alcuni anni fa ricevetti un’e-mail da un cliente che mi chiedeva il permesso di visitare le mie serre e la mia collezione. Accolsi con piacere la richiesta e, insieme, fissammo un appuntamento. In questa mail si era descritto come laureato e ricercatore in oncologia presso l’Università di Milano, così mi aspettavo una persona di una certa maturità; tuttavia, il giorno dell’incontro, si presentarono due giovani, una ragazza e un ragazzo e, ancora una volta, quest’ultimo, con grande entusiasmo, tornò a raccontarmi delle sue competenze accademiche e del suo interesse per le orchidee.

Guidai finalmente i visitatori attraverso tutta la serra, illustrando ogni dettaglio: dalle specie di orchidee più rare ai metodi di coltivazione che utilizzavamo. Dopo aver ascoltato e osservato tutto, il dottore esclamò che ci sarebbero volute almeno due ore per scegliere una pianta! Con un sorriso, gli ho detto che poteva prendersi tutto il tempo necessario e di farmi sapere quando avrebbe deciso. Nel frattempo, lasciai che esplorassero la serra liberamente, e circa un’ora dopo, eccoli di ritorno, con in mano un Phragmipedium besseae, che ai tempi era una pianta piuttosto rara e costosa. Mi dissero: «Lasciamo qui la pianta, dobbiamo andare a bere qualcosa perché fa un caldo tropicale nella sua serra!» Dopo che i clienti furono usciti arrivò una vicina, che abitava proprio di fronte alla serra e mi disse: «Alfredo, ascolta! Ho visto quei ragazzi nascondere un sacchetto nella siepe. Vai a controllare, non sia mai che sia qualcosa di losco, potrebbe essere anche della droga, non vorrei che finissi nei guai!». Piuttosto incuriosito, andai a verificare ed effettivamente trovai un sacchetto pieno di orchidee; purtroppo, alcune erano state strappate con scarsa attenzione, per riuscire a nasconderle dentro al sacchetto. Quando i ragazzi tornarono, chiesi al giovane se avesse idea di cosa ci fosse dentro il sacchetto. Egli, con aria innocente, rispose di non saperne proprio nulla; aprimmo il sacchetto e, sorpresa… orchidee ovunque! Il ragazzo si mostrò sbalordito e continuò a negare ogni coinvolgimento, ma gli feci notare che avevo testimoni che li avevano visti nascondere il sacchetto nella siepe. 

Nonostante tutto però, il ragazzo, con un sorriso un po’ nervoso, continuava a proclamare la sua innocenza; nel frattempo, notai che la ragazza portava uno zaino, quindi, con un po’ di curiosità le chiesi di aprirlo e…sorpresa numero due, anche lo zaino era pieno di orchidee.

Alfredo mentre sfoglia l’articolo dedicato al Paphiopedilum Alfredo Riboni, foto di Gioele Porrini, ORCHIS 4 2024 p.83

Nel settembre 2018 ha concluso la sua attività lavorativa, trasferendo la gestione dell’azienda a Gioele Porrini. È stato difficile affrontare questo cambiamento nella sua vita?
No, non è stato complicato. All’età di 72 anni, posso dichiarare che la mia carriera ha raggiunto il suo naturale compimento; inoltre, la vendita delle serre a Gioele mi consente di continuare a fruirne appieno, non più in veste di professionista, ma come appassionato collezionista.

Allestimento Riboni Orchidee, foto di Francesca Castiglione, mostra Varese Orchidea 2014 ORCHIS 4 2024 p.83

 Un vero bottino tropicale! A quel punto raccolsi tutte le orchidee e iniziai a fare il conto e, tenendo la ragazza come “ostaggio”, mandai il ragazzo a effettuare il prelievo in banca. Tornò scusandosi, dicendo che non sapeva cosa gli fosse successo, ma io lo rassicurai: «Tranquillo,» gli dissi, «va benissimo così. Paga tutto e non farti vedere mai più!».

Paphiopedilum Alfredo Riboni, coltivazione di Gioele Porrini, foto di Francesca Castiglione, mostra Varese Orchidea 2024

Cosa l’ha portata a scegliere Gioele?
È stata una casualità! Durante un’edizione di Varese Orchidea, Gioele, allora appassionato hobbista, stava aiutando nell’allestimento dello stand ALAO; mentre sistemavo le mie piante, ha notato il mio appendino girevole, quello che usavo per esporre le zattere nelle mostre. Con noncuranza, mi ha chiesto: «Non è che me lo venderesti?». Io, scherzando, gli ho risposto: «No, l’appendino non te lo vendo, ma ti posso vendere tutta l’azienda!». E così, qualche mese dopo, è nata Varesina Orchidee, il punto di riferimento per gli amanti del tropicale…e Gioele continua ad usare il mio appendino girevole!

Alfredo Riboni presenta la Maxillaria schunkeana durante la mostra Varese Orchidea 2013, foto di Francesca Castiglione, ORCHIS 4 2024 p.84
Paphiopedilum Leeanum, serra di coltivazione dei Paphiopedilum, coltivazione di Alfredo Riboni, Varese, foto di Francesca Castiglione, ORCHIS 4 2024 p.84