Aerangis fastuosa

L’Aerangis fastuosa fu descritta per la prima volta nel 1881 come Angraecum fastuosum. Fu trasferita in seguito nel genere Aerangis nel 1914. L’Aerangis fastuosa è una piccola pianta epifita che vive nel Madagascar, in foreste molto piovose di media altitudine, con un buon grado di umidità e una notevole escursione termica, su alberi abbastanza piccoli. Il suo nome deriva dal greco αηρ (aria) e αγγος (ricettacolo) in riferimento, probabilmente, al lungo sperone presente sul labello della specie.
Cattlianthe Porcia ‘Cannizaro’

La Cattliante Porcia ‘Cannizaro’ è un ibrido ibrido storico nato dall’incrocio di Cattleya Armstrongiae × Guarianthe bowringiana e fu registrato nel 1927. Ibrido di grande successo fino agli anni 80’come pianta da fiore reciso, poi scomparve dalle collezioni. Considerato uno tra i più begli ibridi creati dall’uomo, la Cattlianthe Porcia ‘Cannizaro’, ha misure notevoli ed è una pianta robusta, facile da coltivare e generosissima nella fioritura. L’esemplare presente alla Varesina Orchidee è stato importato da Nando Natali da una collezione americana negli anni ‘60 e si tratta quindi di una divisione dell’ibrido originario
Cattleya JEM’s Super Velutin

La Cattleya JEM’s Super Velutin è un ibrido primario ottenuto dalla combinazione della Cattleya velutina con la Cattleya schofieldiana. Questa Cattleya ha ereditato le migliori caratteristiche dei due genitori, entrambi con i segmenti maculati e il colore e il motivo del labello molto interessanti. Cattleya bifoliata con pseudobulbi sottili, eredita la bellezza dei genitori ma è più facile da coltivare della velutina grazie alla robustezza conferita dalla schofieldiana.
Cattleya dowiana

La Cattleya dowiana venne trovata per la prima volta in Costa Rica nel 1850 dal cacciatore di orchidee Josef Warszewicz, ma tutti gli esemplari inviati in Inghilterra morirono prima si produrre un solo fiore. La nuova Cattleya dal colore giallo fiorì inaspettatamente tra le piante inviate da Skinner nel 1865, fu descritta solo nel 1867 da James Bateman nel Curtis’s Botanical Magazine. Cattleya monofoliata, epifita di medie dimensioni, fiorisce a fine autunno, con pochi o diversi fiori molto appariscenti, di breve durata ma molto profumati.
Cattleya ×whitei

La Cattleya ×whitei è un ibrido primario ottenuto dalla combinazione della Cattleya schilleriana con la Cattleya warneri, si trova in natura in Brasile, da Bahia a Espírito Santo nel bioma umido; l’uomo ha prodotto nuovi cloni utilizzando le varie forme di colore di esemplari selezionati dei due genitori. I migliori esemplari sono stati realizzati partendo da genitori dalla forma di colore coerulea.
Cattleya aclandiae

La Cattleya aclandiae fu descritta per la prima volta dal botanico inglese John Lindley nel 1840; è così nominata in onore di Lady Ackland, autrice dei disegni e moglie di Sir Thomas Dyke Ackland, che fu il primo europeo a coltivare con successo questa orchidea nelle proprie serre. E’ una Cattleya bifoliata, epifita a sviluppo simpodiale di piccole dimensioni a crescita compatta. Fiorisce in primavera ed estate dai nuovi pseudobulbi, la dimensione del fiore è molto grande rispetto alla dimensione della pianta. I fiori sono spessi, cerosi, profumati e speziati, di lunga durata. E’ presente in diverse forme di colore coerulea, rubra, alba e albescens. Unica nel genere Cattleyea, può rifiorire anche quattro volte in un anno.
Cattleya Cruella

La Cattleya Cruella è un ibrido primario dato dalla combinazione della Cattleya tenebrosa con la Cattleya tigrina, due specie originarie del Brasile. L’infiorescenza porta fino a quattro grandi fiori; la dimensione e il numero di fiori portati sono stati ereditati dalla Cattleya tenebrosa, la fragranza delicata invece dalla Cattleya tigrina. Ibrido ottenuto con l’applicazione di tecniche avanzate di miglioramento genetico, registrato dall’azienda Krull Smith nel 2019.
Bulbophyllum phalaenopsis

Il Bulbophyllum phalaenopsis presenta pseudobulbi e foglie più grandi e appartiene alla sezione Macrobulbon, prende il nome dalla somiglianza delle foglie con quelle delle Phalaenopsis. I fiori, anche più di 20, sono riuniti in un grappolo molto denso e sono di un colore rosso scuro con punteggiature di bianco-crema ed emanano un forte odore di carne putrefatta per attirare gli insetti impollinatori.
Bulbophyllum Wilbur Chang

Il Bulbophyllum Wilbur Chang è un ibrido primario tra il Bulbophyllum echinolabium e il Bulbophyllum amplebracteatum subsp. carunculatum. Il Bulbophyllum echinolabium ha i fiori più grandi di questo genere, lunghi fino a 40 cm, di una colorazione che arriva fino all’arancione intenso sulla parte finale dei petali e dei sepali.
Bulbophyllum echinolabium

Il Bulbophyllum echinolabium è stato descritto da Johannes Jacobus Smith nel 1934. Ha il fiore più grande e imponente del genere Bulbophyllum, a forma di stella, che può raggiungere i 40 cm di lunghezza dall’estremità del sepalo dorsale fino alle estremità dei petali laterali; ha un cattivo odore molto persistente.