Come si è verificato il tuo primo incontro con le orchidee?
 
Sono sempre stato appassionato di piante e giardinaggio: fin da piccolo mi è sempre piaciuto seminare fiori nel giardino dei miei nonni, annaffiare i classici gerani, iris e succulente.
L’incontro con le orchidee si è verificato in occasione di un regalo di una Phalaenopsis fatto alla mia compagna Alessia, la quale era già affascinata da queste piante. A differenza delle precedenti Phalaenopsis possedute questa pianta ha continuato a sviluppare sia nuove foglie che radici fino a rifiorire dopo qualche mese. Questo evento ci ha stimolato ad acquistare nuove orchidee e durante una mostra di piante e giardinaggio a Milano abbiamo trovato un espositore con moltissime orchidee mai viste prime e da qui sono partiti i primi acquisti.
 
E come ti sei appassionato?
 
Tutto è iniziato nel 2014 con l’acquisto della Phalaenopsis citata sopra; da qui si sono susseguiti numerosi acquisti di piante man mano che approfondivo la conoscenza delle specie di orchidee esistenti.
 
Quante piante hai?
 
A oggi insieme alla mia compagna Alessia abbiamo circa 300 orchidee nella nostra collezione.
 
Quali piante costituiscono il cuore della tua collezione?
 
Dopo un primo periodo di acquisti di generi diversi in fiore a varie mostre, è cominciata la mia passione per il genere Bulbophyllum, che attualmente conta circa un centinaio di piante nella mia collezione. Coltiviamo anche un centinaio di Paphiopedilum, genere preferito da Alessia.
Le restanti cento piante sono suddivise principalmente tra specie di Phalaenopsis, Cattleya e Phragmipedium e qualche esemplare di Epidendrum, Maxillaria, Coelogyne e Dendrobium.

Attualmente quale preferisci (genere, miniature, profumate, provenienza, ecc.)?

Il mio genere preferito è quello dei Bulbophyllum per le diverse forme di fiori, colori e profumi. Anche le dimensioni delle piante possono variare da grandi esemplari a miniature di pochi millimetri.

Come coltivi? Casa, serra o orchidario?

Tutte le orchidee sno coltivate in una stanza della casa dedicata quasi interamente a loro.
Sono disposte su ripiani di scaffali in metallo, ognuno dei quali dotato di luci LED e ventole. Questo sistema è vantaggioso in quanto in uno spazio ridotto si possono sistemare molte piante.

Usi l’illuminazione artificiale? Se sì, di che tipo? Ne sei soddisfatto?

L’illuminazione è di tipo LED, sia barre sia lampade. Per i ripiani uso delle barre a LED perché occupano poco spazio, mentre per le piante appese uso delle lampade a vite. Per le orchidee che coltivo ritengo che sia una buona soluzione.

Solitamente gli appassionati trovano soluzioni a volte geniali per risolvere i vari problemi di coltivazione casalinga. Hai qualche idea da segnalare?

Nel corso del tempo ho cercato di migliorare e affinare il mio metodo di coltivazione, per esempio utilizzando un sottovaso grande quanto il ripiano che funge da raccoglitore dell’acqua in eccesso che fuoriesce dai vasi durante le annaffiature: in questo modo si evita di far cadere l’acqua sulle orchidee posizionate nei ripiani inferiori.
Avendo parecchie piante ho cercato di rendere automatica, ove possibile, l’irrigazione delle zattere, che richiedono 2 o 3 annaffiature giornaliere soprattutto nel periodo estivo.
Quindi ho realizzato ad hoc un impianto di irrigazione a nebulizzazione automatica attraverso una pompa, un circuito di tubi e degli ugelli per nebulizzazione.
Per le orchidee che richiedono un tasso di umidità superiore alla media ho realizzato dei mini umidificatori da posizionare vicine a esse.
Per i Phragmipedium, altro genere esigente, ho adottato il sistema ebb&flow (flusso e riflusso), anch’esso realizzato da me.
La passione del fai da te si è amalgamata bene alla passione per le orchidee: realizzare tutto questo non mi pesa affatto, anzi mi piace molto.

 

Quali errori?

Errori gravi per il momento non ce ne sono stati, caso mai sviste legate all’inesperienza, per esempio dimenticarsi una pianta davanti alla finestra con il sole diretto; questo però accadeva all’inizio quando il numero di piante era molto inferiore e per far prendere loro più luce le spostavo in bagno perché esposto a sud.

Il tuo sogno nel cassetto?

Un sogno nel cassetto sarebbe quello di avere una vera e propria stanza serra dedicata al 100% alle orchidee, così da poter ricreare al meglio le condizioni ideali, per esempio avere più umidità, che attualmente è abbastanza bassa. Oppure vorrei una stanza più grande così da disporre meglio le orchidee, anche se, come sempre, appena si vede dello spazio lo si occupa con delle piante nuove, quindi alla fine non sarebbe mai abbastanza.

La coltivazione e la passione per le orchidee ha influito sul rapporto con te stesso e con chi ti sta vicino? Se sì, in che modo?

Ammetto che tornare a casa dopo l’ufficio ed entrare nella stanza serra mi dà un senso di rilassamento: è come entrare in un’altra dimensione, è una buona valvola di sfogo. Fermarmi in mezzo agli scaffali e scovare nuove fioriture o nuove vegetazioni mi fa star bene. A volte però, non lo nego mi pesa il dover annaffiare così tante piante ed è per quello che vorrei una stanza proprio adibita a serra per cercar di “lavorare” meno e godermi di più le piante.
Come detto all’inizio condividendo questa passione con la mia compagna nessuno dei due trova pesante il dover badare alle orchidee o andare per mostre e mercati in cerca di nuove piante.
Non si ha la paura che l’altro si annoi o non capisca quello che tu provi nel vedere una bella fioritura o un’orchidea bella accestita.
Questa condivisione non è tutta rose e fiori soprattutto per il portafoglio, perché gli acquisti sono sempre doppi. Se compra un Paphiopedilum Alessia io non posso non comprare un Bulbophyllum!