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Dodicesima edizione con il botto!

Lo scorso settembre l’ALAO ha ospitato l’edizione 2019 della manifestazione Varese Orchidea presso Agricola Home & Garden, evento durante il quale la Società Felsinea di Orchidofilia ha inaugurato il nuovo sistema di giudizio sviluppato in collaborazione con Alejandro Capriles, già giudice dell’American Orchid Society.

Il nuovo sistema è strutturato in base al modello americano con alcune modifiche rilevanti per avvicinarsi più al contesto italiano. Per esempio, si è deciso di includere la pianta insieme ai fiori nei parametri di giudizio, cosa che non accade nel sistema AOS dove solo i fiori vengono presi in considerazione per i premi di qualità.

Un altro punto importante è l’inclusione delle impressioni soggettive come l’eleganza o la grazia, qualità indispensabili e fondamentali per una valutazione completa della qualità di una cultivar al di là delle caratteristiche oggettive e misurabili come la forma, la dimensione e la colorazione.

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Giudicare le orchidee consiste anzitutto nel saper riconoscere le qualità di una pianta superiore rispetto al tipo di una specie o alla media di un ibrido e nell’agire di conseguenza, indipendentemente da qualsiasi elemento estraneo alla qualità della pianta in questione.

L’essenza del giudizio però è riuscire a quantificare tutti gli elementi da valutare in modo giusto, equo e senza l’influenza di qualsiasi pregiudizio o gusto personale. Sembrerebbe un compito facile, ma come si fa a quantificare la differenza tra il bello e il bellissimo? Come si riesce ad apprezzare le qualità di un esemplare che personalmente non ci piace? Il manuale di giudizio è stato lanciato nella sua prima versione a Varese sotto la guida di Alejandro Capriles in qualità di giudice, alla presenza di Filippo M. S. Pilloni e Osvaldo Rozzo come allievi giudici.

Il sistema è stato sviluppato organicamente per poter crescere nel tempo con ogni possibile ed eventuale aggiornamento e a oggi conta tre allievi giudici: Mauro Montanari, Filippo M. S. Pilloni e Osvaldo Rozzo, che seguono un programma di addestramento progettato per indirizzare le qualità individuali di ogni allievo verso la maturità come giudice, dopo la valutazione dei requisiti preliminari e dopo il superamento una serie di esami e prove.

Il programma è aperto a tutti i membri associati sia alla SFO sia all’ALAO. A ogni aspirante giudice è richiesta, oltre a una conoscenza generale delle orchidee, la voglia di imparare e di seguire le attività di questo percorso, fra compiti assegnati, riunioni di aggiornamento e di discussione, nonché sessioni di giudizio vere e proprie. È prevista una valutazione preliminare per ogni candidato e solo chi supererà una serie di prove e raggiungerà gli obiettivi prefissati potrà proseguire per questo percorso fino al conseguimento del titolo di giudice.

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Durante la mostra è stato concesso un Certificato di Merito, che in altri sistemi di giudizio come in quello tedesco equivale alla Medaglia d’Argento o al Premio di Merito nel sistema americano, al Paphiopedilum Pinocchio cultivar ‘Anita’. Questa pianta è notevolmente superiore per forma, dimensione e colore alla media per questo grex, soprattutto per la perfezione del sepalo dorsale e la simmetria dei petali sia nella forma sia nelle punteggiature, con le dimensioni generali quasi raddoppiate rispetto al fiore tipo. Inoltre, presenta una colorazione molto più intensa, in particolar modo nel labello, e una simmetria generale molto superiore alla media; per questo ha meritato un Certificato di Merito con 85,6 punti. Ha vinto anche il Nastro d’Oro per la sezione Cypripedioideae.
La Cattleya maxima varietà coerulea cultivar ‘Hector’ è un clone storico che ha vinto molti premi in tutto il mondo. Per migliorare la qualità del fiore di una specie si incrociano varietà o cloni diversi per ottenere colore, forma, dimensioni e presentazione superiori. Questo clone ha un colore davvero particolare perché la forma coerulea normalmente tende verso il color ametista, invece in questo caso tende verso l’indaco ed è unica nel genere Cattleya. Oggi però in diverse generazioni create con l’ibridazione intraspecifica si sono ottenute forme del fiore migliori con petali e sepali molto più distesi, colorazioni più intense con il giallo del labello decisamente più marcato, caratteristiche che quindi con il tempo hanno migliorato molto questo fiore. Rimane pur sempre una bellissima specie e un bellissimo esemplare di varietà coerulea ancora rara, uno dei primi cloni di questa varietà per questa specie; per questo motivo è stato deciso di concedere il Nastro di Bronzo per la sezione Cattleya e affini e una Menzione dei Giudici per il valore storico.
È stato concesso un Certificato di Merito alla coltivazione con un punteggio di 83 punti al Dendrochilum magnum cultivar ‘Varese Orchidea 2019’. Si tratta di una pianta relativamente facile che si presta ad accestire rapidamente diventando presto un esemplare, ma nel complesso della mostra questo merita un riconoscimento per la coltivazione. È stata presa in considerazione soprattutto la condizione della pianta: tutte le nuove crescite sono vigorose e in sviluppo ed è molto ben curata. Si tratta di un premio che si attribuisce a una pianta nel contesto della mostra in confronto con gli altri esemplari della stessa specie presenti, non necessariamente la più grossa, ma la meglio coltivata e la meglio curata.

La Phalaenopsis appendiculata, una specie raramente presente nelle mostre orchidofile italiane, ha ricevuto un Certificato di Riconoscimento Botanico, premio che viene assegnato a una cultivar di una specie, sottospecie, varietà, forma o ibrido naturale ritenuto particolarmente degno di riconoscimento per rarità, novità o valore educativo precedentemente non registrato. L’esemplare esibito era particolarmente ben coltivato e fiorito, il che rende il premio ancora più meritevole.

Il Nastro d’Oro per la sezione Lycaste è stato concesso a una bellissima specie, Lycaste tricolor cultivar ‘Gaia’. Anche se questa specie fiorisce con steli multipli per pseudobulbo, non è comune presentare un esemplare fiorito uniformemente a 360 gradi e, sebbene la colorazione fosse relativamente tenue per la specie, nell’insieme era un esemplare veramente notevole. Per questo motivo è stato deciso all’unanimità di concedere anche il premio come Campione della Mostra, sia per il valore botanico e orticolturale sia per l’ottima coltivazione.

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Piante premiate a Varese Orchidea, 28 settembre 2019:

Campione della mostra: Lycaste tricolor ‘Gaia’ (coltivatore: Alessandro Valenza) – Foto n. 1

Nastro d’argento, sezione Cattleya e generi affini: Guarianthe bowringiana ‘Orchideria’ (coltivatore: Orchideria di Morosolo) – Foto n. 6

Nastro di bronzo, sezione Cattleya e generi affini: Cattleya maxima var. coerulea ‘Hector’ (coltivatore Detlef Frenzel) – Foto n. 3

Nastro d’oro, sezione Cypripedioideae: Paphiopedilum Pinocchio ‘Anita’ (coltivatore Detlef Frenzel) – Foto n. 2

Nastro d’argento, sezione Cypripedioideae: Phragmipedium besseae ‘Tramonti marziani’ (coltivatore: Alessandro Valenza) – Foto n. 8

Nastro di Bronzo, sezione Cypripedioideae: Paphiopedilum Saint Swithin ‘Brigitte’ (coltivatore Detlef Frenzel)

Nastro d’oro, sezione Lycaste: Lycaste tricolor ‘Gaia’ (coltivatore: Alessandro Valenza) – Foto n. 1

Nastro d’argento, sezione Pleurothallidinae: Pleurothallis pectinata ‘Varese Orchidea 2019’ (coltivatore: Gioele Porrini) – Foto n. 4

Certificato di riconoscimento botanico: Phalaenopsis appendiculata (coltivatore: Luca Pessina) – Foto n. 5

Certificato di merito: Paphiopedilum Pinocchio ‘Anita’ (coltivatore Detlef Frenzel) – Foto n. 2

Certificato di merito alla coltivazione: Dendrochilum magnum ‘Varese Orchidea 2019’ (coltivatore: Gioele Porrini) – Foto n. 7

Menzione dei giudici: Cattleya maxima var. coerulea ‘Hector’ (coltivatore: Detlef Frenzel) – Foto n. 3

 

Articolo: Alejandro Capriles e Francesca Castiglione
Foto: Francesca Castiglione e Giulia Cò

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