Barlia robertiana, l’orchidea venuta dal sud

La Barlia robertiana è una vistosa orchidea spontanea dai grossi fiori rosa violacei che fiorisce d’inverno e le cui dimensioni sfiorano il metro in altezza. Per tutti questi validi motivi è impensabile non vederla in natura quando la campagna è ancora colorata di marrone e poche piccole piante cominciano a fiorire.
La Barlia è una pianta simbolo del bacino del Mediterraneo: fiorisce lungo le sue coste, dalla Spagna alla Turchia, dall’Italia alla Libia, ma è anche il simbolo di quel cambiamento climatico che ha permesso a diverse piante mediterranee di spingersi verso nord.
Le piante viaggiano in mille modi: i semi si spostano col vento, nell’intestino degli animali o per mano dell’uomo. Nel caso della

Barlia è il vento che disperde i suoi minuscoli semi e li ha fatti volare tanti anni fa dalla Liguria fino in Piemonte.

La prima osservazione documentata per il Piemonte di questa bellissima orchidea risale al 1984, osservata da Carrega e Silla nell’Appennino liguro-piemontese presso Voltaggio. Da allora la bella ragazza che fiorisce d’inverno ha cavalcato verso nord con la velocità del fulmine, insediandosi ovunque le condizioni climatiche ed ecologiche lo permettessero, come dimostrato dalle carte qui sotto che raccontano l’evoluzione della sua distribuzione in Piemonte dal 1984 a oggi.
La Barlia è presente nella nostra regione nelle fasce collinari del Torinese e Alessandrino, nel Monferrato e nelle Langhe e lungo

l’Appennino liguro-piemontese dai 200 ai 900 metri e come molte orchidee si insedia nei prati aridi, nei cespuglieti e lungo i bordi stradali.

Molte specie vegetali hanno cambiato nome nel corso degli anni, la Barlia è una di quelle: il botanico siciliano Antonino Bivona
Bernardi (1778-1837) la descrive per primo nel 1806 nella sua pubblicazione Sicularum plantarum centuria prima con il nome Orchis longibracteata. Nel 1807 il botanico francese Jean-Louis-Auguste Loiseleur Deslongchamps (1774-1849) descrive nella sua Flora Gallica una pianta che il suo amico Gaspard Nicolas Robert (1776-1857) aveva trovato nel 1805 sulle colline di Tolone; Loiseleur dedica al suo amico Robert la pianta

nominandola Orchis robertiana. Successivamente il botanico palermitano Filippo Parlatore (1816-1877) dedica il genere al suo amico botanico nizzardo Jean Baptiste Barla (1817-1896), direttore del Museo di Scienze Naturali di Nizza, e la descrisse nel 1858 come Barlia longibracteata. Nel 1967, il botanico svizzero Werner Greuter rinnova la prima definizione e la nomina Barlia robertiana.

Pierre Delforge nel 1999 inserisce la specie nel genere Himantoglossum e la descrive come Himantoglossum robertianum.
Recentemente nella pubblicazione An updated checklist of the vascular flora native to Italy (Bartolucci et al., 2018) la ragazza ha ripreso il nome di Barlia robertiana.

NOTA

In questo articolo l’autore non usa la classificazione della World Checklist of Selected Plant Families (WCSP) dei Kew Gardens, cui ci atteniamo su ORCHIS, bensì quella pubblicata in F. Bartolucci et al., An updated checklist of the vascular flora native to Italy, «Plant Biosystems. An International Journal Dealing with all Aspects of Plant Biology», vol. 152, n° 2, pp. 179-303.

Barlia robertiana, acquerello di Lorenzo Dotti

 

PER SAPERNE DI PIÙ

Lorenzo Dotti, illustratore naturalista
(https://lorenzodottisketcher.blogspot.com/)
è autore, insieme ad Amalita Isaja, del libro Orchidee
del Piemonte, Edizioni Boreali, 2021,
che uscirà a breve, quando la stagione esploderà in
mille fioriture, e quando saremo nuovamente liberi
di cercarle per poterle osservare in natura.

0 Commenti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.