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Descrizione Generale:

Papilionanthe vandarum (Rchb.f.) Garay 1974.

Sinonimi: Aerides cylindricum Hooker 1857; Aerides vandarum Rchb.f. 1867; Vanda vandarum (Rchb.f.) K.Karas. 1992.

Habitat:

La Papilionanthe vandarum è originaria di un vasto areale che va dall’India nord-orientale, fino al Myanmar. In India, questa orchidea, che è una delle specie più da freddo di questo genere, cresce nella zona subtropicale, negli stati di Sikkim, Meghalaya e Manipur, ad altezze comprese tra i1200 e i 1700 metri.È un’epifita di grandi dimensioni a crescita eretta o pendente che forma grandi masse di ramificazioni flessuose con foglie longilinee; il fusto è sottile, esile e dotato di molte radici aeree indispensabili per l’assorbimento di acqua e di sostanze nutritive, oltre che per sostenere la pianta su qualsiasi appiglio possibile. La pianta fiorisce in primavera con un massimo di tre infiorescenze lunghe 30 cm che nascono dal fusto tra le basi delle foglie e portano da 1 a 4 fiori profumati. I fiori totalmente bianchi o leggermente rosati hanno misurano circa 2,5 cm da un estremo all’altro dei petali esterni laterali e circa 5 cm dalla punta del sepalo dorsale alla fine dello sperone, che si estende dalla base del labello. La sezione centrale è ricurva e larga, a forma di cuore, e ha bordi molto ondulati; lo stigma stretto alla base è diviso nella parte superiore da una profonda rientranza, che crea nel mezzo del margine apicale due parti separate. Lo sperone alla base del labello, diretto verso il basso e curvato in avanti, ha forma conica o a imbuto ed è lungo circa 2 cm.

Temperatura:

La temperatura media nelle giornate estive è di 29-30 °C, di notte 22-23 °C, mentre la temperatura media della giornata invernale è di 21-22 °C, di notte 14-15 °C. Le condizioni di coltivazione vengono mantenute stabili da un sistema di cooling in estate e da una stufa termoventilata in inverno.

Luce:

Il livello di luce dovrebbe essere il più alto possibile in modo che le foglie non si brucino, ma assumano un colore rossastro; inoltre, un livello di luce molto elevato è necessario per far fiorire questa pianta. In natura queste orchidee crescono in pieno sole per almeno la maggior parte della giornata. Se le piante vengono coltivate in condizioni più ombreggiate il passaggio alla luce piena deve essere fatto molto lentamente e con attenzione. In grow box la pianta è posizionata direttamente sotto faretti Igrox con un fotoperiodo che varia dalle 11 ore nei mesi più freddi fino ad arrivare, con un graduale aumento, alle 13 ore in estate.

Umidità:

Umidità ambientale media intorno al 75-80% per tutto l’anno con punte notturne anche del 90%, regolata tramite un estrattore d’aria e un umidificatore Mist Maker a 12 membrane.

Acqua:

Non tollera il substrato inzuppato intorno alle radici, motivo per cui viene solitamente coltivata in vasi sospesi o cestini di legno pieni di substrato molto grossolano (come pezzi di carbone, tappi per vino o grandi pezzi di corteccia di quercia o sughero, in modo che si ancori e si stabilizzi) e ad asciugatura rapida. Essendo però solo da sostegno la pianta forma tante radici dagli internodi per trarre nutrimento e per questo motivo viene nebulizzata regolarmente tutti i giorni; in inverno, la quantità di acqua fornita viene ridotta. Tendo a far asciugare un po’ tra una nebulizzazione e l’altra stando attento però a non lasciare la pianta per troppo tempo senza acqua.

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Fertilizzazioni:
A ogni nebulizzazione minime dosi di concime, stando attento a non superare mai i 200 μS/cm per evitare di bruciare le radici. Nel periodo di massimo sviluppo vegetativo aumento di 50-100 μS/cm le fertilizzazioni.
Ventilazione:

Costante movimento d’aria mediante ventilatori basculanti attivi per tutto l’arco della giornata.

Medium e rinvaso:
Essendo il substrato dove è posizionata la pianta solo da supporto, non viene mai rinvasata.
Altro – curiosità:
Nel 1915 Friedrich Richard Rudolf Schlechter crea il nuovo genere Papilionanthe raggruppando tutte le specie con foglie tereti, precedentemente incluse nel genere Vanda. Il nome del genere è stato dato per la somiglianza dei suoi fiori alle farfalle.
Articolo e foto: Luca Pessina

 

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