Varese Orchidea 2021 di Francesca Castiglione

Riassunto: Resoconto dell’attesissima manifestazione annuale; la tematica di quest’anno “i vulcani e le orchidee” declinata dalla creatività dei nostri organizzatori, gli interessanti corsi e conferenze tenutisi, la sessione di giudizio a cura della Società Felsinea di Orchidofilia insieme alla presenza delle più importanti aziende del settore ne hanno decretato il grande successo.

Abstract: Report of the highly anticipated annual event; this year’s theme “volcanoes and orchids” expressed by the creativity of our organizers, the interesting courses and conferences held, the judging session by the Società Felsinea di Orchidofilia together with the presence of the most important companies in the sector have decreed the great success.

Eccoci di nuovo a raccontarvi Varese Orchidea, la nuova edizione del 2021, evento fiore all’occhiello di ALAO. Abbiamo aperto le porte al pubblico venerdì mattina 10 settembre 2021 e siamo andati avanti fino alla domenica sera.

Appena entrati era subito evidente il tema di quest’anno: “i vulcani e le orchidee”, proposto dal presidente ALAO, Johnny, e progettato dalla vicepresidente Francesca. Tra le piante che producono fiori, la famiglia delle orchidee è una delle più numerose, attualmente, con oltre 28.000 specie diffuse in tutto il mondo e questo numero è sempre in aumento grazie alle continue scoperte dei ricercatori.

Alcuni tra i fattori che hanno fortemente influito sulla presenza di così tante specie di orchidee sono la frequenza e l’intensità dei fenomeni sismici che hanno dato origine alle catene montuose e ai vulcani. È stato recentemente dimostrato scientificamente che le montagne sono molto importanti per le orchidee, infatti si è notato che, nelle nazioni con montagne basse, sono presenti relativamente poche specie.

Nella storia dell’evoluzione della famiglia delle Orchidaceae ci sono stati periodi in cui si è rilevata una grandissima presenza di nuove specie correlata alla attività sismica nelle zone montuose. In Asia ci sono moltissime specie di orchidee nella zona dell’Himalaya e in Sud America in prossimità delle Ande, perché il suolo, alzandosi, ha favorito la biodiversità .

Osservando la distribuzione delle orchidee nelle regioni tropicali, si scopre che le pianure costituiscono una sorta di barriera e la maggior parte delle orchidee vegeta in aree montuose dove il clima è mite e fresco rispetto alle zone di pianura e costiere, calde e torride. L’innalzamento veloce del suolo favorisce la speciazione: la Costa Rica, una piccola nazione centroamericana con una estensione territoriale poco più grande della Svizzera, ne è l’esempio per eccellenza, perché ha il maggior numero di specie al mondo in proporzione alla sua superficie. La maggior parte delle orchidee della Costa Rica vegeta tra i 1200 e i 1600 metri di altitudine, mentre più in alto il numero delle specie si riduce perché il clima è troppo freddo.

Questa fascia di gradimento non è uguale per tutti i paesi, più ci si avvicina all’equatore e più questa zona si colloca ad altitudini maggiori perché fa più caldo, viceversa andando verso le zone temperate la fascia di gradimento si trova più in basso perché fa più freddo. Nella Costa Rica sono presenti molti sistemi montuosi e
vulcani, la cui cima è ricoperta da boschi contornati da aree pianeggianti.
La presenza di queste calde aree pianeggianti tra un vulcano e l’altro ha favorito l’isolamento delle varie zone montuose portando un’ incredibile biodiversità di specie di orchidee in un territorio non particolarmente esteso. Nonostante la Costa Rica sia un piccolo paese, la presenza di così tante aree con microclimi diversi, ben differenziati ed isolati, le caratteristiche geografiche naturali di questa nazione, che si affaccia sugli oceani Atlantico e Pacifico, la rende una fonte inesauribile di studio per i botanici e in particolare per gli studiosi di orchidee per la presenza di così tante specie differenti già classificate e per le tante ancora da scoprire. La speciazione non dipende solo dall’altitudine, ma anche dal clima e dalle precipitazioni che, a loro volta, sono collegate all’orografia della regione. Questo spiega la ragione per la quale molte orchidee sono endemiche di zone vulcaniche. Tornando a Varese Orchidea, per realizzare i vulcani, nell’esposizione principale della mostra, sono state costruite tre strutture con i bambù, l’esplosione di lava è stata simulata con graminacee e piante di yucca dai toni caldi.
L’evento riscuote sempre più successo ed interesse con il passare degli anni. Quest’anno siamo arrivati ad ospitare nuovi coltivatori e professionisti.
Accanto ai già conosciuti Varesina orchidee, Orchideria di Morosolo, Il Sughereto, Orchismundi e Detlef Frenzel Orchideen abbiamo accolto: Lo Scrigno di Nebbia come coltivatore specializzato di orchidee; l’artista Kathy Collections creatrice di gioielli fatti a mano che riproducono orchidee; Lifestyle Home Decore con i vasi Orchitop e il substrato Colomi.
Tantissimi sono stati gli eventi proposti: dai corsi base, sempre molto richiesti, alle conferenze più specifiche e tecniche, come quelle dedicate alle “Acronia” di Alessandro Valenza e “La coltivazione delle orchidee Europee” di Marco Malacarne.

A grande richiesta è tornato il Sistema di Giudizio della Società Felsinea di Orchidofilia, presieduto dal giudice accreditato SFO Alejandro Capriles, già giudice dell’American Orchid Society. Oltre alle medaglie ufficiali SFO, quest’anno ALAO ha voluto ripresentare una vecchia tradizione proponendo due targhe: una per la pianta Campione della mostra e una per la Migliore esposizione della mostra. Le targhe, in cristallo e lamina di metallo, sono state impreziosite con la riproduzione della Cattlianthe Porcia ‘Cannizaro’ per il Campione della mostra e la Papilionanda William Catherine per la Migliore esposizione della mostra, realizzate a mano da Kathy Collections. Grazie agli esemplari dei soci ALAO e della nuova Collezione ALAO, l’esposizione ALAO si è aggiudicata il titolo di Migliore esposizione della mostra.
La targa “Campione della mostra” è andata a Massimo Morandin di Orchismundi, per un bellissimo esemplare di Miltonia candida ‘Alice’.
In questa edizione c’è stato un evento un po’ particolare, novità per Varese Orchidea: la vendita all’incanto di alcune divisioni della Cattlianthe Porcia ‘Cannizaro’, organizzato da Gioele Porrini della Varesina Orchidee. Si tratta di un’orchidea con un grande valore storico e dalla fioritura davvero appariscente.
Tra le attività proposte dell’ALAO nei tre giorni della mostra era presente il banchetto SOS presidiato dai soci che ha riscosso grande interesse.
Oltre ad offrire informazioni e un aiuto pratico nel rinvaso delle orchidee, era possibile portare i campioni di acqua utilizzata per l’innaffiatura per valutarne la qualità attraverso l’analisi conduttimetrica.
Si ringrazia il Comune e la Camera di Commercio di Varese per il patrocinio, l’Agricola Home & Garden per la collaborazione e per averci nuovamente ospitati, il Sistema di giudizio SFO, ma il ringraziamento più grande va ai tantissimi soci che quest’anno hanno partecipato e permesso la realizzazione di questa strepitosa edizione… in attesa di Varese orchidea 2022.

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