Il rosmarino e il Dendrobium teretifolium

Riassunto: La socia ALAO Francesca Castiglione illustra come i nuovi studi portano a dei cambiamenti tassonomici insospettabili, riclassificando generi e specie ormai dati per acquisiti.

Dal titolo mi prenderete per matta, eppure non è così. I tassonomisti hanno riclassificato il rosmarino come salvia! Siamo rimasti tutti stupiti: ora chi lo spiega alle nostre nonne, ai cuochi e cuoche che l’amato e tanto apprezzato rosmarino in cucina in realtà è una salvia? Spesso noi orchidofili vediamo i tassonomisti come una spina nel fianco, coloro che continuano a cambiare i nomi alle nostre amate orchidee, che ci obbligano a imparare nomi nuovi e ad aggiornare i cartellini, ma in realtà sono molto preziosi e il loro lavoro è fondamentale. Forse per chi ama le orchidee è un po’ più semplice capire perché ora il rosmarino sia diventato una salvia. Prendiamo come esempio il Dendrobium teretifolium.

Il Dendrobium teretifolium, precedentemente chiamato Dockrillia teretifolia, è originario dell’Australia ed è conosciuto per le particolari foglie, che sono tereti; per questo motivo è chiamato comunemente “orchidea matita”. Sono foglie particolari, a forma tubolare, che finiscono a punta, carnose e dure tanto da ricordare quelle delle piante succulente. Questo Dendrobium ama moltissimo la luce: infatti vive in pieno sole. È proprio la forma delle foglie che gli permette di sopravvivere in pieno sole, riducendo la superficie esposta ai raggi diretti, che altrimenti ustionerebbero le più comuni foglie del Dendrobium. Precedentemente appartenente al genere Dockrillia, in realtà fa parte sempre del genere Dendrobium: la forma delle foglie così diversa può trarci in inganno, ma è semplicemente il risultato dell’evoluzione e della speciazione che ha permesso a queste orchidee di adattarsi a climi e ambienti meno ospitali per loro.

Allo stesso modo possiamo fare lo stesso ragionamento per il rosmarino: era stato chiamato Rosmarinus officinalis nel 1753 da Linneo, ma dal 2017 è stato riclassificato come Salvia rosmarinus. Dagli studi filogenetici, attraverso il sequenziamento genetico, è emerso come il rosmarino dopotutto è non abbastanza diverso geneticamente dalla salvia per ottenere lo stato di genere autonomo. Il cambiamento fa parte di una più ampia riorganizzazione tassonomica, dovuta ai progressi scientifici sulla conoscenza delle piante. Se confrontiamo i fiori del rosmarino con quelli della salvia ci accorgiamo che la struttura è molto simile: semplicemente la specie Salvia rosmarinus si è evoluta, trasformando le sue foglie in tereti, per adattarsi al meglio all’habitat e al clima.

Se noi orchidofili rincorriamo questi cambiamenti di nomi per aggiornare i cartellini, in questo caso i cuochi dovrebbero aggiornare tutte le ricette!

BIBLIOGRAFIA

B. T. Drew et al., Salvia united: the greatest good for the greatest number, «Taxon», vol. 66, n° 1 (2017), pp. 133-145

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