Orchid conservation Coalition

Desidero parlarvi di come le associazioni di Orchidologia possano sostenere a modo loro, i progetti di conservazione delle specie e dell’ambiente necessario alle piante.

L’americana Slipper Orchid Alliance (SOA), ha deciso lo scorso anno di sostenere con il suo piccolo contributo di 500 dollari, la Orchid Conservation Alliance (OCA), (www.orchidconservationalliance.org), ente sociale no profit americano, che salvaguardia il territorio attraverso progetti mirati alla conservazione delle orchidee nel loro habitat naturale. Uno dei primi obiettivi della OCA fu di raccogliere fondi per arrivare con la cifra di 10.000 dollari ad acquistare dall’ente Ecominga Foundation (www.ecominga.net), 250 acri, (circa 100 ettari), di territorio forestale ad est delle Ande dell’Ecuador. Questo territorio si trova nella Cordillera Abitagua, a nord della città di Mera, tra i 1100 metri e i 1700.

Il WWF ha commentato questo gesto come un autentico regalo alla Terra, per aver strappato in questo modo tanti ettari di terreno all’abbattimento della foresta. In queste zone si stanno scoprendo nuove specie senza tralasciare di considerare le 50 specie endemiche, che già conosciamo e le numerose specie di uccelli. Tra le specie di orchidee scoperte di recente possiamo citare: Dracula esasperata, Dracula fuligifera, Teagueia zeus, Porroglossum condylosepalum, Schaphosepalum jostii, Masdevallia rosea, altre nuove specie di Lepanthes ed una nuova specie di Sobralia, ancora da classificare.

I progetti per il futuro prevedono di acquisire un altro appezzamento di territorio, sempre nelle zone a nord di Mera e a est della Cordillera Abitagua. L’area è caratterizzata da numerosi dislivelli che variano dai 1100 ai 1700 metri di altitudine. Questi terreni sono ricchi di rocce calcaree, che costituiscono l’habitat naturale del Phragmipedium pearcei, che cresce spontaneamente lungo il corso dei fiumi.

Un’altra zona da preservare che si chiama Upper Pastaia, perché è ricca di piante miniature ed è appunto qui che si sono trovate numerose colonie di Phragmipedium lindenii, denominato “Self-pollinating mutant, perché sono capaci di autoimpollinarsi da sole.

Infatti questa pianta è sprovvista della “scarpetta”, che è sostituita da un terzo petalo, provvisto di un’antera supplementare, che crescendo ed allungandosi finisce proprio dentro lo stigma del fiore, fecondando automaticamente il fiore. Sfortunatamente questa zona è minacciata dal pericolo di un massiccio sfruttamento per ricavarne legname e per intensivo allevamento di bestiame. Per questi motivi tutte le Associazioni sono interessate a partecipare a questi progetti per la salvaguardia di questi ambienti. Si può partecipare anche con piccole cifre da versare alla OCC (Orchid Conservation Coalition), che attualmente raggruppa 5 associazioni di Orchidologia, 4 commercianti, 6 organizzazioni no profit.

Si precisa che la OCC è un organizzazione composta solo da volontari, che gratuitamente si prestano, perché condividono desideri ed interessi per la salvaguardia delle orchidee e degli ambienti. Un’organizzazione no profit che ha deciso di partecipare alla OCC è The Grande Ronde Overlook Wildflower Institute Servine Ecological Restoration ( GROWISER ), www.growiser.org.

Nata nel 1993 nell’intento di preservare le specie spontanee di un’area dell’Oregon, lavorando con propri volontari e con l’appoggio dei laboratori del Kelsey Creek Labs, in queste strutture si propagano i semi dei fiori impollinati precedentemente. Sappiamo che dele 190 specie preservate, ben 9 sono di orchidee, tra cui il Cypripedium montanum, reintrodotto con successo in natura.

Ad oggi sono state seguite oltre 2500 piante nelle operazioni di reintroduzione in natura: sono state altresì studiate in tutto il loro ciclo vegetale, per essere preparati a tutti i problemi ai quali ci si poterbbe trovare di fronte. Una certa quantità di queste piante viene anche commercializzata per autofinanziare spese e nuove iniziative.

Un’altra organizzazione che ha recentemente iniziato un progetto a lungo termine, riguardante la conservazione e riproduzione di orchidee è la Tropical Research and  Education Center, con sede in Florida. Il suo obiettivo è diventare un grande centro di ricerca nel campo delle orchidee. Il suo sito è: http://www.orchidconservationcoalition.org/

Molte altre associazioni sono presenti (partecipando all’1%) della OCC,  citiamo per esempio alcuni nomi:

  • San Francisco Orchid Society
  • The Orchid Species Society of Western Australia
  • New Ampshire Orchid Society
  • Bucks Country Orchid Society

Tra le aziende commerciali ricordiamo:

  • Orchid Seedbank Project
  • Nascent Orchids
  • Mist Exotics
  • CalypsoOrchid Company

Tra i sostenitori europei troviamo solo: The Orchid Digest (inglese). In Inghilterra, la Sainsbury Project, un’organizzazione no profit si è adoperata per la reintroduzione del Ciprypedium calceolus su tutto il territorio nazionale. Un altro grosso aiuto rivolto verso la conservazione della specie potrebbe essere dato anche da tutti i coltivatori professionisti, rifiutando la commercializzazione di piante appena scoperte, se non dopo aver permesso agli enti preposti di salvaguardare gli habitat interessati al fine di evitare folli saccheggi. E’ sicuramente una cosa difficile da attuare, però è sicuramente una cosa necessaria!

A questo proposito dobbiamo ricordare quanto è acaduto in Borneo quando si tentò di reintrodurre il Paphiopedilum rotschildianum, sulle pendici del Monte Kinnabalu. Mentre le guardie del parco mettevano a dimora le piante, di notte i bracconieri lo rubavano, per venderle a dei collezzionisti fanatici disposti a pagare anche cifre folli per le rare specie.

La Orchid Conservation Coalition ha un programma di conservazione ex situ delle orchidee chiamato Living Orchid Collection (LOC) (http://www.livingorchidcollection.org). Lanciato di recente, il LOC è un elemento basilare per la conservazione ex situ delle orchidee. Lo scopo primario del programma è quello di creare una collezione virtuale organizzata di specie vive. Riunendo virtualmente le singole collezioni si rafforzeranno in modo più efficace gli sforzi di conservazione ex situ; possono partecipare individui e organizzazioni.

Chi inserisce le proprie orchidee nel database continua a possedere e coltivare le piante, conservando tutti i diritti su di esse. Per consentire l’anonimato, a ogni partecipante viene assegnato un codice identificativo. Il LOC può essere usato da progetti di conservazione ex situ. Tra gli scopi secondari del programma rientrano la produzione di polline e semi, la  propagazione per favorire la diversità genetica, la ricerca, la reintroduzione nell’habitat naturale e la salvaguardia delle specie selvatiche. Chi inserisce un’orchidea nel database del LOC può decidere di partecipare ad altri progetti di conservazione ex situ.

Tutti possono contribuire e usare gratuitamente la collezione, trattandosi di un nuovo progetto, ci vorrà un po’ di tempo prima che cresca e diventi uno strumento utile. Per confermare che le specie di orchidee siano identificate correttamente si stanno coinvolgendo dei tassonomisti.

Una volta verificata l’identificazione di un’orchidea inserita nel database, il proprietario può aggiungere al nome della pianta quello del tassonomista che ha effettuato il controllo. I progetti di conservazione ex situ che usano il database possono tener conto di questa verifica. La Orchid Conservation Coalition spera che i coltivatori si impegnino non solo per vincere premi e ampliare le loro conoscenze, ma anche per la conservazione delle orchidee. Le nostre azioni determineranno la situazione futura delle varie specie. Impegnandosi, i coltivatori di oggi potrebbero lasciare popolazioni sane in situ per i futuri appassionati. La conservazione ex situ e in situ delle orchidee dipende da noi.

Questo articolo è stato tratto da SOA, Slipper Orchid Alliance Newsletter. Ringraziamo Mark Sullivan per averci concesso la pubblicazione tradotta di questo articolo, degno di essere preso come esempio di operosità e di contributo alla salvaguardia delle orchidee. e che ogni associazione che promuove la conservazione dell’ambiente poterbbe prendere in esame.

Mark è responsabile della Orchid Conservation Coalition e dei suoi progetti. Per ulteriori informazioni, visitare il sito www.orchidconservationcoalition.org.

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