Oggi ho voluto leggere sul vocabolario la definizione di ASSOCIAZIONE:

“Ente costituito da un insieme di persone (gli Associati), legate dal perseguimento di uno scopo comune.”

Quindi un punto di riferimento per quelle persone che si sentono unite da una passione comune, una possibilità di vedere cose nuove, per imparare, per condividere, per sapere di avere qualcuno a cui chiedere per un dubbio o un’incertezza, per gioire ed evadere dal quotidiano nel frequentare mostre ed eventi organizzati con cura e dedizione. Molto spesso purtroppo le associazioni non sono così.

E molto spesso si è autorizzati a pensare che per questo tipo di associazione conta solo il numero dei soci paganti.

O altrettanto spesso si guarda ad un’associazione come ad un’entità che gode di vita propria, come se fosse possibile pensare che le mostre, le pubblicazioni, i materiali, gli eventi stessi, vengano realizzati gratuitamente o siano sponsorizzati in automatico da mecenati facoltosi. Ma un’associazione senza associati non esisterebbe nemmeno.

E realisticamente anche la più piccola quota associativa contribuisce all’esistenza dell’associazione stessa e degli eventi che questa può organizzare. Anche quest’anno, a settembre, partecipando a “Varese Orchidee 2014”, sono rimasta come sempre entusiasticamente catturata e affascinata dalle meraviglie che solo in certe occasioni è possibile ammirare. E il merito di questa possibilità va certamente agli espositori che portano ogni anno qualcosa di speciale, ma nulla di tutto ciò sarebbe possibile senza il contributo e l’impegno di una valida Associazione, quale è l’ALAO.

Ma quest’anno, con dispiacere, ho colto dei segnali di sconforto e preoccupazione, dovuti al fatto che nonostante gli sforzi e l’impegno profusi nel miglioramento e potenziamento della struttura operativa dell’associazione (già il rifacimento del sito vuole essere la testimonianza di una grande voglia di rinnovamento), nonostante questo impegno, gli associati stanno invece drammaticamente diminuendo.

Molto spesso una quota associativa non viene rinnovata per dimenticanza, per noncuranza, a volte coscientemente pensando “Mah….mi pare che offrano poco… e poi a me cosa viene in cambio?” Ma abbiamo detto ASSOCIAZIONE non SOCIETA’!!! Nella quale invece diventa normale partecipare con la logica degli UTILI : “se io ci investo qualcosa, poi ci devo guadagnare”.

Basterebbe che ogni socio, almeno una volta, venisse a visitare una Mostra come “Varese Orchidea” per rendersi conto di quante persone hanno dovuto dedicare tempo, e impegno, e fatica, e dedizione, e di quanti materiali, e manodopera, e fondi siano necessari per la realizzazione di un evento che al nostro sguardo distratto di visitatore può sembrare normale, automatico, e facile da realizzare ( “lo fanno ogni anno, ci saranno abituati…”).

E basterebbe che, in tutta onestà, ogni socio si renda conto che non è possibile che un’associazione sopravviva e organizzi un sacco di mostre, che possa usufruire di strutture presso cui fornire assistenza, consulenze, materiali, che possa organizzare corsi e incontri, che possa mantenere vivo e aggiornato il suo sito internet, basandosi solo sull’impegno dei soliti pochi volontari. (che ricordiamoci, non sono dipendenti stipendiati dall’associazione…)

E’ vero che la partecipazione attiva può essere difficile e spesso irrealizzabile, per la distanza, gli impegni lavorativi e/o familiari, ma anche se gradita e auspicabile nei momenti di necessità, è pur vero che non è solo questa la richiesta che l’associazione rivolge ai propri soci.

Quello che si può fare facilmente e tranquillamente anche da chilometri di distanza, oltre a garantire il piccolo personale contributo della quota associativa (linfa vitale per ogni associazione, che più gode di buona salute, più benefici può garantire ai propri soci, a partire dall’incremento di manifestazioni ed eventi) , è recepire per esempio l’invito fatto dall’associazione stessa di inviare le foto delle proprie fioriture e delle mostre che organizza, che andranno ad arricchire la Galleria presente sul sito, beneficiando così anche di una gratificazione personale; è cogliere l’invito di scrivere degli articoli, su argomenti di interesse comune, da inserire nel Bollettino; una partecipazione quindi solo apparentemente non attiva, ma fondamentale per contribuire a mantenere in vita un’organizzazione che lavora per noi, per regalarci momenti impagabili come quello di “Varese Orchidea” , che ci fornisce un aiuto e un supporto in consigli, insegnamenti, aggiornamenti, notizie, risposte personalizzate per qualsiasi dubbio o difficoltà, incontri presso le serre dei coltivatori, corsi di coltivazione, possibilità di acquistare libri, o materiali, o piante meno reperibili…

Perché dobbiamo sempre pensare: “beh, tanto ci penseranno gli altri, non occorre che lo faccio io” …?? Mi dispiace che queste mie righe verranno lette forse solo da chi è già socio e proprio per questo dimostra già di pensarla come me.

Ma anche per chi socio ancora non è, o non lo è più, o per chi sta pensando di non rinnovare la quota associativa, queste mie righe non vogliono essere un banale sollecito, ne tantomeno un’estorsione, ma soltanto un invito a pensare quanto può essere piacevole sentirsi compartecipi di un mondo così bello e affascinante, scoprendo un modo di stare insieme anche a distanza, con persone affini per sensibilità e senso del bello, che condividono, si sostengono, si stimano, e si rigenerano reciprocamente, e che hanno tutte dentro di sé la voglia di veder diffondersi sempre di più questo meraviglioso dono della natura che sono le Orchidee…

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