Riprendriamo la pubblicazione di questa rubrica dopo la forzata e temporanea interruzione nel numero scorso del bollettino dovuta non alla nostra cattiva volontà, ma alla necessità di mantenere il bollettino in una dimensione tale da poter essere trasmessa senza problemi via Internet; faremo in modo di essere più abbondanti del solito in questo numero nel presentare le fioriture delle nostre amate orchidee.

L ‘autunno è una stagione interessante dal punto di vista delle fioriture, poiché a quelle tipiche di stagione abbiamo le ultime estive e le prime anticipazioni di quelle invernali, fanno parte di quest’ultime le fioriture delle due Coelogyne sopra illustrate che sono tra le prime a fiorire del loro genere. L’autunno è anche la stagione di fioritura di molte specie di Aerangis, tutte specie di delicata eleganza e fra tutte pensiamo di non sbagliare indicando come la più bella ed elegante la Aerangis rhodosticta della quale pubblichiamo l’immagine a sinistra.

Tutte le specie del genere Aerangis sono endemiche delle fascia centro-sud africana ivi comprese le isole e tutte presentano una colorazione bianca più o meno pura, ma nessuna di loro ha la caratteristica di avere la colonna di un rosso-arancio così brillante come la A. rhodosticta. Come tutti sanno i Bulbophyllum fanno parte di un genere universalmente considerato quello che ha i fiori più strani e differenti fra loro e per non smentire questo pensiero presentiamo le immagini di due specie di questo genere che sono effettivamente particolari e uniche.

Non siamo riusciti a classificare la specie presente in immagine qui a destra, tuttavia è estremamente simile al Bulbophyllum penicillium il quale presenta una colorazione verdastra con variegature del colore uguale a quello della nostra specie e con il labello perfettamente simile nella forma e colore; saremo veramente grati a chiunque potrà fornirci la corretta classificazione di questa specie e non saremmo stupiti di scoprire che questa è una varietà del B. penicillium stesso. E veniamo alla seconda specie, questa volta ben conosciuta almeno agli esperti di questo genere, si tratta del Bulbophyllum lemniscatoides tipico esempio del gruppo dei Lemniscata caratterizzato oltre che dalla infiorescenza tipica a racemo cilindrico pendulo anche dalle foglie decidue che cadono proprio al momento della fioritura.

Qui a sinistra abbiamo una immagin della infiorescenza che non supera i 5 cm., mentre a lato vediamo un dettaglio che mostra tutta la stranezza di questo fiore le cui lunghe propaggini dei petali ispidi sono veramente uniche.

E ora presentiamo il fiore di una orchidea che, anche se ben conosciuta, è molto poco diffusa ed è questo un vero peccato, perche i fiori di questa vandacea sono così vividi da trasmettere un senso di allegria forse perché ricordano un poco i coriandoli di carnevale, si tratta dei fiori della Robiquetia furstenbergiana una delle specie più tipiche di questo genere.

Robiquetia furstenbergiana

Siamo sicuri che questa bella immagine piacerà a tutti i lettori per il bell’effetto cromatico che anche una modesta forma di fiore può dare e speriamo anche che questa fotografia possa invogliare gli orchidofili a prestare un maggiore interesse per questo genere non difficile da coltivare e che sicuramente darà a chi la possiede una grande soddisfazione.

Confessiamo di essere un poco in imbarazzo perche le fotografie che abbiamo a disposizione sono veramente tante e scegliere quelle da pubblicare è veramente un problema anche perché abbiamo il timore che i nostri gusti personali possono non coincidere con quelli dei nostri lettori; cogliamo però l’occasione di ricordare a tutti, associati o meno che siano, che il nostro bollettino è sempre disposto a pubblicare le vostre foto purchè ovviamente siano di buona qualità.

Disa aurata

Ibrido di disa racemosa

Spendiamo qualche riga per dare alcuni semplici consigli a chi vuol fare discrete foto alle orchidee: Non inquadrate mai l’intera pianta, ma cercate di fare coincidere il singolo fiore con la dimensione dell’intera inquadratura lasciando un giusto margine ai quattro lati; questo vale anche per le infiorescenze con più di un fiore; usate sempre il flash che ha la facoltà di darvi un fermo immagine più deciso eliminando la naturale oscillazione dello scatto e ricordatevi che con le macchine digitali si usa sempre la massima risoluzione perché questa offre l’opportunità di intervenire con ritagli che migliorano l’inquadratura e per finire non dimenticate che le digitali hanno sempre a corredo un programma che tra le molte cose offre la possibilità di correggere la luminosità e il contrasto.

Presentiamo ora due specie di Disa, un genere terrestre endemico dell’Africa centro-sud dove vivono ai margini delle paludi; questo genere conta circa 130 specie la maggior parte delle quali vive in montagna dove la temperatura è sempre molto bassa, per questo motivo la loro coltivazione presenta le stesse difficolta’ della Dracula.

Vediamo l’immagine di una Disa aurata dalla fioritura un poco sofferta e un esemplare dalla bella colorazione probabilmente ibrido di Disa racemosa.

Trichoceros muralis

Fedeli al principio di presentare orchidee inusuali, vi proponiamo ora l’immagine di un Trichoceros muralis nota anche con il nome volgare di “orchidea mosca” per la sua evidente forma e colore. Questa specie è molto facile da coltivare su zattera e raggiunge in pochi anni un insieme tanto rigoglioso quanto piccolo e decorativo, purtroppo la sua fioritura è più difficile e comunque limitata nel numero ma non nel tempo in quanto i fiori, uno o al massimo due, sono a crescita alternata ma continua da Maggio a Settembre.

Terminiamo l’articolo sulle nostre orchidee presentando le immagini di una Restrepia e degli immancabili Paphiopedilum.

Paphiopedilum tigrinum

Paphiopedilum charleswortii

Paphiopedilum fairrieanum

Restrepia guttulata

Un bell’esemplare di Paphinia herrerae, un genere della sottotribu delle Stanhoeinae che comprende una decina di specie originarie di una fascia compresa tra Venezuela e Bolivia caratterizzate dai grandi fiori e da una piccola pianta. I fiori sono penduli e e necessitano di un vaso sospeso, meglio se di rete o cestello, va coltivata in ambiente temperato e richiede bagnature leggere ma continue per tutto l’anno.

Paphinia herrerae

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