Le mini orchidee – 3

Terminiamo in questo numero l’articolo iniziato sui due numeri precedenti relativi alle mini orchidee adatte alla coltivazione casalinga. Tra le orchidee più conosciute e più diffuse, le Phalaenopsis sono da annoverarsi fuori di ogni dubbio al primo posto. Tutti conosciamo la loro bellezza, i loro colori e le loro dimensioni che sono in genere di volumi medio grandi; ma non possiamo ignorare le mini Phalaenopsis sia le specie botaniche che gli ibridi.
Le specie più rappresentative delle mini Phalaenopsis sono senza dubbio la Phal. lobbii e la Phal. equitans per la loro elegante delicatezza. Un’ altro genere rappresentativo del gruppo mini è la Chiloschista la cui caratteristica è quella di non avere foglie perché pochi giorni dopo la loro comparsa, con dimensioni tali da avere difficoltà a vederle, queste cadono lasciando la pianta con le sole radici.
I fiori delle specie di questo genere sono generalmente molto simili tra loro nella dimensione e hanno un colore giallastro verdognolo; tuttavia non sono privi di bellezza e gli amatori di questo genere sono molto orgogliosi dei loro esemplari di non facilissima coltivazione. Si consiglia di coltivarle in ambiente ombroso a temperatura media avendo cura di lasciar bene asciugare le radici tra una bagnatura e l’altra e di dimezzare l’apporto di acqua dopo la fine della fioritura e l’inizio delle nuove vegetazioni. In immagini vediamo tre specie rappresentative di questo genere, la Chiloschista lunifera, la Ch. usneoides e la Ch. nakornpanomensis.

Phalaenopsis lobbii

Phalaenopsis equestris

Chiloschista lunifera

Alla sottotribu delle Laeliinae appartiene il genere Scaphyglottis al quale appartengono una cinquantina di specie rare che vivono nell’America del Centro-Sud e la loro coltivazione richiede ambiente caldo-temperato e costantemente umido.
Sono tutte specie di dimensione molto piccola con fiori altrettanto piccoli ma non privi di interesse in quanto possiedono una bellezza modesta ma elegante. Questo genere è caratterizzato dalla rilevante difformità tra specie e specie.
Due generi dei Sarchantini molto simili tra loro sono i Cleisostoma e gli Sarcoglyphis dei quali la maggior parte delle specie sono di modeste dimensioni e la cui coltivazione si fa esclusivamente su zattera.
Non sono generi molto diffusi perché sono specie che richiedono una serra calda per tutto il periodo annuale, ma chi ha avuto la fortuna di poterli avere avrà apprezzato la bellezza di queste miniature dalla fioritura generosa.

Scaphyglottis confusa

Chiloschista usenoldes

Chiloschista nakornpanomensis

Cleisostoma crochetii

Cleisostoma sp

Sarcoglyphis comberi

Un genere molto interessante per l’aspetto dei suoi fiori è il Trichoceros; essi non sono appariscenti per i colori, ma la colonna ha subito una tale trasformazione da diventare molto simile a un dittero tanto che, se coltivate all’esterno, vengono spesso impollinate come si vede dall’immagine del Trich.
muralis qui riportata insieme con Trich. Antennifer, le uniche due specie che si possono rinvenire nelle mostre italiane.
Una delle specie più affascinanti tra le mini è la Isabellia virginalis, le sue foglie filiformi, lo pseudobulbo avvolto in un reticolo, i fiori candidi con una leggerissima sfumatura di lilla e profumati e la coltivazione su zattera capovolta, differenziano questa specie da tutte le altre. Questa specie fa parte delle Laeliinae ed è originaria dell’Est del Brasile, richiede temperature calde di giorno e fresche di notte, una posizione ombrosa e bagnature regolari; fiorisce nel tardo Autunno, inizio Inverno e la sua fioritura ci regala un’emozione del tutto particolare.
Le Maxillaria sono un genere originario dell’America sub-tropicale e conta circa 650 specie per lo più montane tra le quali troviamo principalmente piante dalle dimensioni medio-piccole, tuttavia le specie coltivabili su zattera sono abbastanza poche; la specie più rappresentativa di questo gruppo è la Maxillaria variabilis la cui caratteristica è quella di fiorire per tutto l’anno.

Cleisostoma sagittiforme

Cleisostoma sp.

Trichoceros muralis

Trichoceros antennifer

Isabella virginalis

Maxillaria variabilis

Tutti conosciamo il genere Ascocentrum, quelle piccole vandacee dai vividi colori e dalle dimensioni abbastanza contenute, ma forse non tutti sanno che a questo genere appartengono specie dalle dimensioni molto piccole tanto da poterle annoverare tra le mini orchidee.
Due specie che rientrano in questa categoria sono l’Ascocentrum pumilus e l’Ascocentrum christensonianum; entrambi si coltivano allo stesso modo dei congeneri più grandi come ad esempio il conosciutissimo Asc. ampullaceum.
Una specie di mini orchidea originaria di Papua e della Nuova Guinea dove cresce in ombra nelle foreste umide ad altitudini tra i 900 e i 2500 metri con piccoli e caratteristici fiori a forma di tulipano è il Mediocalcar decoratum che si può rinvenire facilmente da noi. Di questa specie si può apprezzare anche la pianta, anch’essa di piccole dimensioni, ma molto decorativa.
Anche se questa specie è di ridotte dimensioni, è consigliabile coltivarla in vaso tenendola in ambiente a temperatura intermedia e bagnature regolari.
Al genere Laelia appartengono specie di piccole e medie dimensioni, che però non possono essere considerate delle mini, ma alcune di loro sono di dimensioni veramente ridotte. La specie qui presentata è la Laelia lundii, la cui pianta raggiunge a stenti i 10 centimetri ed è quindi da annoverare a ragione tra le mini; la sua coltivazione naturalmente non differisce dalle altre specie del suo genere.

Molto diffuso è anche il genere Barbosella al quale appartengono una ventina di specie tutte coltivabili su zattera. Questo genere è originario del Centrosud America e necessita di ambiente con ombra leggera e temperatura fresca/intermedia ed è necessario lasciare ben asciugare le piantine tra una bagnatura all’altra.
Le due specie qui riprodotte, la Barbosella cucullata e la Barbosella gardneri, sono quelle più comunemente diffuse.
Fra gli oncidini molte sono le specie di piccola dimensione adatte ad essere coltivate su zattera, fra esse molto nota è la Warmingia eugenii dai fiori candidi e dai petali sfrangiati che fanno somigliare questa specie ad un merletto. E’ facilmente reperibile presso le orchiderie ed è molto facile da coltivare; necessità di un ambiente ombreggiato, clima intermedio e bagnature regolari per tutto l’anno.

Ascocentrum pumilum

Ascocentrum christensonianum

Mediocalcar decoratum

Barbosella cucullata

Warmingia eugenii

Laelia lundii

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