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Harold Koopowitz è vicepresidente dell’Orchid Digest, una delle riviste di orchidologia americane più diffuse, è anche autore di molti libri, tra i quali ricordo l’ultima monografia sui Paphiopedilum, di cui disponiamo ancora alcune copie per i soci. Nell’ultimo numero della rivista ha scritto un editoriale che ho cercato di tradurre perchè rispecchia abbastanza la situazione in cui versano le associazioni in generale di orchidologia in questi periodi.
Prendendo spunto dai dati di mercato, da cui si evince che le orchidee sono diventate il fiore più diffuso e venduto al mondo, con un venduto di circa 290 milioni di piante nel 2008, spiega che tutto ciò è stato reso possibile grazie agli elevati livelli di qualità raggiunta, attraverso la riproduzione di nuove piante con il processo di meristema messo a punto, grazie al quale si sono ottenete rapide e superbe fioriture.
Le orchidee oramai si possono vedere in ogni vetrina di negozio, nei ristoranti, nelle varie campagne pubblicitarie, insomma è il fiore per eccellenza più sfruttato. Tuttavia con una così elevata disponibilità di piante fiorite lungo tutto l’arco dell’anno, non dobbiamo meravigliarci se le associazioni e gli hobbisti sopravvivono a fatica.

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Grazie a questa larga diffusione in tutti i supermercati, una persona è quasi “incoraggiata” a “gettarle nell’umido”, una volta che la pianta è sfiorita, per acquistarne subito una nuova in fiore! (purtroppo questo è quello che tutt’ora accade per i negozi in cui vengono usate per addobbare le vetrine).
Non c’è quasi più bisogno di doversi documentare su come coltivarle, le si può sempre comperare fiorite, ed avere subito la propria gratificazione istantanea.
L’avvento di internet poi ha fatto sì che si possa reperire qualsiasi genere di informazioni per coltivarle. Se poi si ha ancora qualche dubbio, ci si può sempre iscrivere ad un forum di discussione ed avere risposte immediate.
Vi sono poi altri fattori che possono contribuire alla riduzione dei soci, uno di questi è il turnover degli iscritti che accompagna la ciclicità dei fenomeni, delle mode e tendenze. Si tende a ricercare nuovi interessi ogni 5 anni, spostando i propri su altri fronti; In altri casi si possono citare le difficoltà di attrarre interesse tra i giovani appassionati, che sono poco orientati a questo tipo di passione.
Altro fattore è anche la poca interazione dei nuovi ibridatori, ovvero la bassa divulgazione delle nuove varietà riprodotte attraverso riviste e/o associazioni. In ultimo vi è poi chi dice, in maniera provocatoria, se sia ancora necessario giudicare e premiare le piante in concorso, visto l’appiattimento delle varietà!
Purtroppo le scelte che molte aziende produttrici stanno facendo, fa sì che gli hobbisti si allontanino perché “la merce” che si trova sugli scaffali non è più interessante come un tempo. Una volta si acquistava una pianta non ancora pronta alla fioritura, oggi è l’opposto, così da poter immediatamente stabilire se la qualità del fiore acquistata è la migliore. Se i grandi distributori non saranno in grado di variare le loro produzioni, appare inevitabile che il numero degli hobbisti decrescerà, e di conseguenza anche il numero delle associazioni e delle riviste di settore diminuiranno.

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L’associazionismo però dipende anche dagli impulsi che riceve dai propri soci che la compongono. E’ grazie alla loro inesauribile linfa di operosità ed impegno che dimostrano come si può portare avanti l’opera di un’associazione.
Ricordate cosa diceva JFK? “Non chiederti cosa l’America può fare per te, ma cosa tu puoi fare per l’America”. Bene, riproponiamo il motto in chiave associazionistica: non chiederti cosa l’Associazione può fare per te, ma cosa tu puoi fare per la nostra Associazione!

Credo che alla base della mostra di Villa Recalcati, organizzata lo scorso 6/7/8 novembre,ci fosse proprio questo motto…
Grazie alla loro operosità, i soci Francesca, Boris, Chiara, Marco, Claudia, Marco B. Novella, Sandro, Carlo e Alessandro, hanno saputo contribuire per la piena riuscita della manifestazione non abbiate timore di dare il vostro contributo.
Grazie

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