[spb_text_block title=”La cocciniglia cotonosa sulle orchidee” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”][/spb_text_block] [spb_column width=”1/2″ el_position=”first”] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

Le cocciniglie sono insetti curiosi, come diaspini, afidi e altri insetti emitteri piccoli ma altamente evoluti, le cocciniglie hanno diversi tratti che esprimono la loro specializzazione per la vita come parassiti sulle piante. Sfortunatamente grazie al loro successo come parassiti, alcune cocciniglie sono tra le peggiori pestilenze per le orchidee. Su Scale Net viene segnalata l’esistenza di 2000 specie diverse di cocciniglia di cui 300 specie tra Canada e Stati Uniti. Dai registri di identificazione del Systematic Entomology Laboratory del dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti, 39 specie di cocciniglia provengono da orchidee, fortunatamente solo alcune specie sono problematiche per le orchidee. La Cocciniglia cotonosa è probabilmente la pestilenza più nociva e persistente per le orchidee coltivate in casa e nelle piccole serre, dopo la Diaspis boisduvali. La Cocciniglia cotonosa(Pseudococcus longispinus)fu descritta per la prima volta nel 1867 dal fisico fiorentino, poi entomologo, Adolfo Targioni Tozzetti. La sua origine è sconosciuta, tuttavia si pensa che provenga dall’America tropicale e subtropicale. Attualmente è presente in tutto il mondo. Già Targioni Torcetti notò l’estesa presenza di questa specie nel 1800. La distribuzione delle piante infette rimane la via primaria per la sua disseminazione. Uno dei maggiori problemi per questa specie è la disponibilità di diverse piante ospite. Probabilmente tutte le orchidee sono suscettibili alla Cocciniglia cotonosa, in particolare se coltivate all’interno come Cymbidium, Oncidium, Phalaenopsis, Paphiopedilum, Phragmipedium, Zygopetalum ed altre, le specie e varietà Phalaenopsis sono particolarmente suscettibili. Le cocciniglie normalmente non debilitano la pianta se si trovano in basse concentrazioni, ma risultano sgradevoli per molte persone e una infestazione può aumentare velocemente. Le cocciniglie si nutrono di floema (tessuto di conduzione della linfa elaborata) e si muovono spesso da un lato all’altro.

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Questo tipo di nutrimento non provoca una clorosi distintiva (sintomo di eziologia generica che colpisce le foglie delle piante a causa della mancata o insufficiente formazione della clorofilla o di una sua degradazione) eccetto quando sono presenti in alta densità. Ad ogni modo, il danno provocato dalle cocciniglie è considerevole, causando una perdita in vigore e crescita, macchie, arricciamenti, avvizzimenti, perdita di foglie, gemme e fiori, senescenza prematura. Inoltre le cocciniglie producono una melata che rende appiccicosa la pianta ed è il substrato ottimale per alcune specie fungine che causano la fumaggine, ma è di ridotto interesse per le formiche. Nonostante le cocciniglie fungano da vettore per virus vegetali per l’uva e altre piante, non è stata dimostrata o altrimenti verificata alcuna trasmissione di virus dalle orchidee attraverso le cocciniglie e in particolare attraverso la Cocciniglia cotonosa. La Cocciniglia cotonosa può trovarsi in tutte le porzioni della pianta ma in particolare nelle pieghe, nelle giunzioni tra foglie e rami o altre aree strette. La difficoltà nel loro controllo è dovuta maggiormente alla produzione di secrezioni, sono inoltre abili a nascondersi nei rizomi e nelle radici in profondità nel composto, ma anche lontano dalle piante, sugli scaffali e nei vasi. Le orchidee vengono infestate dalla Cocciniglia cotonosa con una combinazione di tre metodi:

-Acquisto di una pianta già infestata

-Spostamento di piante infestate accanto a piante non infestate

-Colonizzazione per trasmissione aerea

[/spb_text_block] [/spb_column] [spb_text_block title=”Identificazione” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

Le Cocciniglie cotonose sono classificate nella famiglia delle Pseudococcidae. Sono facilmente identificabili poiché hanno corpo ovale soffice e paffuto, sono mobili, la superficie è cerosa e cotonosa, hanno filamenti che si estendono dal lato posteriore e a volte sui fianchi. Le Cocciniglie cotonose immature misurano circa 0.2 mm fino a raggiungere nell’adulto una lunghezza di 2.5 mm. Gli esemplari adulti si riconoscono facilmente grazie al tipico rivestimento bianco, giallo/bianco, e dalla presenza di 4 filamenti lunghi e un filamento corto centrale, che assomigliano a zampe.

[/spb_text_block] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_text_block title=”Ciclo vitale” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

Le Cocciniglie cotonose hanno generalmente tre stadi di crescita: uova, larva, e adulto. Le uova sono inizialmente giallo paglierino e si scuriscono prima della schiusa; vengono deposte meno uova in ambiente molto caldo o molto freddo, la temperatura ideale è di 25°C, le femmine depongono da 20 a 250 uova per esemplare. Le larve sono ovali appiattite di colore giallo pallido e con corpo liscio, dopo la schiusa delle uova esse si allontanano immediatamente dalla madre alla ricerca di cibo. Quando iniziano a nutrirsi producono un rivestimento bianco ceroso che gli donerà l’aspetto cotonoso. Le larve di sesso maschile alla fine del secondo stadio smettono di nutrirsi, migrano in una zona protetta e formano un bozzolo dove completano velocemente lo sviluppo emergendo come piccole creature di 1.5/2.5 mm che non si nutrono. Le femmine invece attraversano tre stadi di crescita, sono mobili e si alimentano, in apparenza sono simili, hanno dimensioni maggiori e possono raggiungere i 5-6 mm di lunghezza. A temperatura costante di 21°C lo sviluppo da uova ad adulto impiega un mese, tuttavia lo sviluppo è rallentato a temperature basse e accelerato a temperature miti.

[/spb_text_block] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_column width=”1/2″ el_position=”first”] [spb_text_block title=”Gestione” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

All’esterno le Cocciniglie cotonose possono essere predate da vari insetti, il clima, in particolare le forti piogge, possono ridurre le popolazioni di Cocciniglia cotonosa; purtroppo considerando la grande tolleranza delle Cocciniglia cotonosa alle basse temperature, le piante che vengono coltivate all’esterno durante la stagione estiva, una volta ritirate all’interno, porteranno con se le Cocciniglie cotonose; è infatti cosa comune che si abbia una infestazione da Cocciniglia cotonosa nei periodi autunnali. E’ difficile controllare la presenza delle Cocciniglie cotonose all’interno per la loro propensione a muoversi e nascondersi. E’ pertanto necessario eseguire ripetute applicazioni del trattamento per eliminare la popolazione, fortunatamente sia le larve che gli adulti sono sensibili ai trattamenti comuni. Se possibile, appena viene individuata una pianta infestata, questa deve essere posta in isolamento e deve essere immediatamente trattata; va posta molta attenzione nel controllare gli scaffali, i vasi e tutti i luoghi dove le femmine possono essersi nascoste. Considerando che lo sviluppo della Cocciniglia cotonosa è più rapido in ambienti caldi, sarà necessario applicare il trattamento almeno ogni due settimane.

[/spb_text_block] [/spb_column] [spb_column width=”1/2″ el_position=”last”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_single_image image=”5940″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” caption=”Uova di cocciniglia cotonosa” width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_column] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_text_block title=”Rimedi” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”][/spb_text_block] [spb_text_block title=”Strofinarel’alcool” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

Probabilmente è il metodo casalingo più utilizzato è quello di tamponare e strofinare la pianta con del cotone bagnato di alcool isopropilico 70% oppure utilizzando uno spazzolino da denti morbido. Evitare di usare alcool come il metanolo e l’etanolo ad alte concentrazioni perché possono penetrare i tessuti della pianta danneggiandola. Tutte le Cocciniglie cotonose devono essere rimosse, volendo è possibile spruzzare l’alcool facendo sempre attenzione alle giunzioni e le parti nascoste. Per rimuovere le Cocciniglie cotonose morte che spesso restano attaccate alla pianta è possibile sciacquarla con dell’acqua tepida. Molti coltivatori miscelano l’alcool isopropilico con piccole quantità di sapone neutro, olio minerale, olio di neem, olio da orticultura. Per 1,5 L di prodotto da spruzzare utilizzare 1 parte di alcool isopropilico, 1 parte di acqua, qualche goccia fino a un massimo di un cucchiaino da te di detergente neutro e un cucchiaino da te di uno degli oli. Spruzzare l’alcool non è sempre efficace sulle uova, va quindi fatto ripetutamente per avere un buon risultato.

[/spb_text_block] [spb_text_block title=”Rinvaso” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

Anche una modesta infestazione da Cocciniglia cotonosa è preoccupante poiché si nutrono dei rizomi e delle radici. Il trattamento della sola parte superiore della pianta non può garantire un successo nell’estirpazione dell’infestazione, a meno che le radici siano state controllate e il composto sostituito. Il composto può ospitare uova, larve e adulti, deve pertanto essere eliminato con precauzione una volta sostituito.

[/spb_text_block] [spb_column width=”1/2″ el_position=”first”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_single_image image=”5939″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” caption=”Foglia infestata dalla cocciniglia” width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_column] [spb_column width=”1/2″ el_position=”last”] [spb_text_block title=”Olii, saponi e sterilizzanti” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

Olio minerale, olio di neem, olio da orticultura e saponi insetticidi sono efficaci nel controllo della Cocciniglia cotonosa. Mentre l’olio di neem viene estratto dalla pianta Neem, gli altri olii sono derivati del petrolio. I saponi insetticidi sono una soluzione di piretroidi di sintesi con un detergente neutro che è prodotto da derivati del petrolio. Gli sterilizzanti sono prodotti chimici anti batterici, anti fungini e antialghe. In genere questi prodotti sono considerati sicuri per l’uomo, gli animali e le piante. Gli olii agiscono per soffocamento delle Cocciniglie cotonose, pertanto una quantità sufficiente di olio deve essere applicata alla pianta. Gli olii non vanno mai applicati a temperature superiori ai 27 °C o in pieno sole per evitare la bruciatura dei tessuti della pianta. I saponi insetticidi contengono una soluzione di piretroidi di sintesi come agente attivo, anche i saponi vanno applicati all’ombra per evitare la bruciatura dei tessuti della pianta, alcune piante possono soffrire del trattamento con questi prodotti e abortire la fioritura, quindi sarebbe meglio evitarne l’uso su piante preziose. Gli sterilizzanti sono per la maggior parte composti da ammonio quaternario, e normalmente vengono usati diluiti al 10% per il controllo di batteri e funghi (la corretta diluizione è indicata sulla confezione), la stessa diluizione è attiva sulla Cocciniglia cotonosa specialmente sulle larve. L’uso frequente degli sterilizzanti non è raccomandato poiché può avere effetti nocivi sui nuovi getti, le gemme e i fiori, anche in questo caso il trattamento deve essere eseguito all’ombra e al fresco per evitare bruciature dei tessuti della pianta.

[/spb_text_block] [/spb_column] [spb_text_block title=”Olii, saponi e sterilizzanti” icon=”Insetticidi” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

Popolazioni persistenti di Cocciniglia cotonosa necessitano il trattamento con insetticidi sintetici; esistono in commercio diversi insetticidi testati per piante ornamentali, i più comuni sono a base di dinoterfuran, acefato, imidacloprid, malathion che hanno anche un’ottima efficacia nel controllo della Cocciniglia cotonosa, sono anche molto efficaci le piretrine, i piretroidi e il rotenone. Recentemente sono stati sviluppati dei nuovi insetticidi a base di fluvalinato e bifentrin che sono risultati molto efficaci. Vanno sempre seguite le indicazioni riportate sull’etichetta del prodotto e non si deve mai eccedere la concentrazione minima raccomandata.

[/spb_text_block] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_text_block title=”Regolatori di crescita” icon=”Insetticidi” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

Possono essere utilizzati i regolatori di crescita degli insetti come il chinoprene che interrompono lo sviluppo degli insetti, e funzionano anche per la Cocciniglia cotonosa, tuttavia non funzionano sugli esemplari adulti. Il trattamento con questi prodotti deve essere fatto congiuntamente a un trattamento con insetticida. L’azadiractina deriva dal neem , inibisce lo sviluppo del tegumento dell’insetto portandolo alla morte, si trova nell’olio di neem non purificato, venduto come insetticida botanico.

[/spb_text_block] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_text_block title=”Conclusioni” icon=”Insetticidi” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”][/spb_text_block] [spb_column width=”1/2″ el_position=”first”] [spb_text_block icon=”Insetticidi” pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

Infestazioni importanti di Cocciniglia cotonosa, in particolare se numerose piante sono colpite, necessitano metodi di controllo intensi con l’utilizzo di insetticidi. Fortunatamente le Cocciniglie cotonose sono facilmente individuabili e rispondono bene ai metodi di controllo tradizionali. Se si prova ad estirpare la Cocciniglia cotonosa per un periodo lungo (superiore ai 9 mesi) utilizzando lo stesso prodotto senza risultati, significa che la Cocciniglia cotonosa è resistente a quel prodotto. Si suggerisce di utilizzare lo stesso prodotto per non più di tre o quattro volte di seguito. Dopo aver isolato le piante infestate, applicare un prodotto differente da quello usuale, ad esempio se si è usato un insetticida, si può variare con un olio, sapone o un insetticida differente. I regolatori di crescita come il chinoprene di solito non originano popolazioni di Cocciniglia cotonosa resistenti. Usare solo insetticidi indicati per piante ornamentali al dosaggio minimo consigliato. Non utilizzare gli insetticidi come prevenzione, l’unico risultato è quello di sviluppare colonie di Cocciniglia cotonosa resistenti al prodotto. Se possibile è sempre preferibile la rimozione manuale della Cocciniglia cotonosa e un intervento tempestivo appena si identificano i primi esemplari.

[/spb_text_block] [/spb_column] [spb_column width=”1/2″ el_position=”last”] [blank_spacer height=”30px” width=”1/1″ el_position=”first last”] [spb_single_image image=”5938″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” width=”1/1″ el_position=”first last”] [/spb_column]

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