Franco Pupulin è oggi uno dei più autorevoli esperti di orchidee al mondo. Nel settembre 2001, pochi giorni prima delle ‘torri gemelle’, è stato nominato tra le dieci autorità tassonomiche dell’AOS (American Orchids Society) e oggi in questo campo è tra i primi al mondo. E’ nato e cresciuto ad Arcisate, nei pressi di Varese, a circa 25 km da casa mia.
Da ragazzino pensò di regalare alla fidanzatina una piantina di Phalaenopsis, ne rimase affascinato, la portò a casa e passò il resto del giorno a studiarla. Quella pianta non la regalò alla fidanzatina ma diventò la prima della sua collezione di Phalaenopsis e influenzò la sua vita, che da allora dedicò allo studio delle orchidee. Lo conobbi in quel periodo, verso il 1980, si percepiva che quel ragazzino aveva qualcosa di speciale, ben presto era chiaro che a differenza degli altri appassionati il suo scopo non era quello di collezionare orchidee, ma di studiarle e fotografarle, acquistò due fotocamere Hasselblad usate e si procurò l’attrezzatura di un fotografo professionista, era un perfezionista, veniva spesso all’Orchideria per fotografare le varie specie man mano che fiorivano, aveva allestito una specie di studio fotografico nell’avanserra di una vecchia serra, ricordo che d’estate in giornate caldissime per evitare che un filo d’aria muovesse minimamente i fiori chiudeva tutte le aperture con la conseguenza che l’improvvisato studio fotografico diventava una sauna. Se andava bene in una giornata produttiva faceva una decina di foto perché prima di fotografare doveva sistemare la pianta in varie posizioni prima di selezionare la “posa” giusta, poi doveva fare varie misurazioni, scegliere diaframma e tempi e prima di scattare faceva varie prove, tanto che mi sembrava che anche le orchidee per la noia sbadigliassero.
Nel 1997 si è trasferito in Costa Rica dove attualmente lavora come professore cattedratico e ricercatore all’Orto Botanico Lankester della Università di Costa Rica, ed il suo lavoro è sopratutto fare ricerca sulle orchidee Sempre sulle orchidee ha scritto vari libri e più di 250 articoli scentifici. E’ direttore del Centro di Ricerca sulle Orchidee Andine “Angel Andreetta” in Ecuador, ricercatore associato degli Erbari della Università di Harvard, del Marie Selby Botanical Garden in Florida e collaboratore dell’Università della Florida e dei Royal Botanic Gardens, Kew. È inoltre Direttore della rivista Lankesteriana (www.lankesteriana.org), l’unica rivista internazionale interamente dedicata all’orchidologia scientifica.
Amarezza
È ormai più di 50 anni che vivo nel mondo delle orchidee che mi hanno dato tante soddisfazioni e anche qualche delusione, ma l’amarezza più grande l‘ho avuta qualche mese fa. Per far capire meglio come sono andati i fatti li riassumo brevemente.
Nel 1988 un fantastico gruppo di giovani appassionati orchidofili fondò a Milano l’AmO (Associazione Amatori Orchidee), penso la più bella e simpatica associazione che sia mai nata in Italia, l’età media degli associati era forse di 30 anni o anche meno, tra loro Franco Pupulin che era l’anima dell’associazione, Alessandro Wagner, Massimo Germani, Gianantonio Torelli, Dario Castelfranco, Patrizio De Priori sono quelli che ricordo.
Da anni Pupulin collaborava con Robert Dressler, all’epoca considerato lo scienziato n° 1 al mondo nello studio delle orchidee, Dressler, classe1927, ha lavorato per molti anni come ricercatore al Missouri Botanical Garden e questo lavoro lo portava periodicamente a Vienna per consultare gli erbari di Reichembach e una volta Franco Pupulin gli chiese: “Quando vai a Vienna perché non vieni a farci una conferenza a Milano?” Dressler accettò e così a inizio novembre 1994 venne a Milano e fece non una ma due conferenze memorabili, una sulle orchidee del Costa Rica e una su quelle della Nuova Guinea. Le conferenze si fecero nel salone del Museo di Storia Naturale di Milano, anche se non eravamo nell’era della comunicazione il salone era stracolmo di appassionati provenienti anche da molto lontano. Le conferenze di Dressler con la traduzione simultanea di Franco Pupulin sono indimenticabili per tutti coloro che hanno partecipato e penso sia stato uno dei più importanti eventi orchidofili italiani di sempre.
Ricordo che per pagare le spese di Dressler e signora, (il viaggio in treno da Vienna a Milano e due notti d’albergo) Franco Pupulin e gli altri ragazzi che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento si sono autotassati.
Qualche mese fa sono venuti in serra 2 orchidofili di cui uno all’incirca della mia età e che conosco da tanti anni, parlavamo della prossima conferenza di Franco Pupulin a Bologna e stavo dicendo loro del grande successo che aveva avuto nel 1994 la conferenza di Robert Dressler con traduzione di Franco Pupulin e lui mi dice “Ma hanno rubato i soldi”, è come se mi avesse dato una coltellata, gli ho detto “Ma come, Franco Pupulin ed il gruppetto dei suoi amici hanno organizzato il più importante evento orchidofilo che si sia svolto fino allora in Italia e so che si sono autotassati per pagare le spese di Dressler” e lui “Ma hanno rubato i soldi”. Mi è venuta una rabbia che non vi dico e devo anche averlo insultato pesantemente, io non c’entro niente, ma vedere dei ragazzi che si sono impegnati per realizzare un evento così bello e importante e si siano autotassati per pagare le spese dell’illustre ospite e come ringraziamento vengano calunniati mi fa incazzare. Avevo preparato questo brano da tempo ma lo pubblico solo ora che Franco Pupulin è partito dall’Italia.
Ora due aneddoti per sdrammatizzare, Pupulin e compagni avevano pensato di organizzare un piccolo percorso turistico: andare a prendere Dressler a Verona e portarlo a Venezia ma Dressler disse che non aveva nessun interesse turistico, gli interessavano solo le orchidee, e così lo portarono da me e poi da Mario Comunetti.
Quando Dressler andò in pensione dal Missouri Botanical Garden molti importanti enti lo contattarono: il Mary Selby Botanical Garden, il New York Botanical Garden e altri, ma Dressler preferì andare ai Giardini Botanici Lankester dell’Università del Costa Rica dove lavora Franco Pupulin che una volta mi ha scritto: “Non ci crederai, ma tecnicamente, Dressler è un mio dipendente”.
Ricordi
Alla conferenza di Franco Pupulin a Bologna, mentre parlava mi sono venute in mente molte cose e molti ricordi:
Quando ho conosciuto Franco Pupulin negli anni 80 tra le tante altre cose mi ha meravigliato la sua scrittura, scriveva a mano in un modo talmente preciso e perfetto che sembrava scritto a macchina, tanto che se facevo vedere i suoi scritti ad amici non credevano possibile che fosse scritto a mano, e la cosa sorprendente è che scriveva con la stessa velocità con cui io scarabocchio, tanto che a volte faccio fatica a leggere (o meglio decifrare) quello che ho scritto.
Mi diceva che quando sei allenato a farlo, scrivere bene o fare una cosa bene impieghi lo stesso tempo che farla male, per cui è meglio farla bene e mi parlava di filosofia zen, ma io sono sempre stato un pasticcione casinista e non ho mai imparato a scrivere bene.
Questa è stata la sua filosofia di vita che assieme al carattere aperto, allegro e positivo, alla determinazione e caparbietà, alla voglia di fare e a correttezza ed onestà lo hanno fatto diventare un leader e a farsi benvolere da tutti e a diventare una delle massime autorità al mondo delle orchidee.
Ma penso anche che, se quando aveva circa vent’anni, invece di appassionarsi delle orchidee si fosse appassionato alla musica, all’architettura, alla medicina o a qualsiasi altra materia non sarebbe cambiato niente, sarebbe stato tra i primi al mondo in quella materia. Naturalmente io e tutti gli orchidofili siamo ben contenti che si sia appassionato alle orchidee!
E penso anche che un grande merito in tutto questo l’abbiano avuto i suoi genitori che sono stati la sua guida.
1 Commento
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Ho letto con molto piacere l’articolo
su Franco Pupulin grazie per avermelo fatto conoscere. Cesarina Fini