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Nonostante le Orchidacee siano diffuse in quasi tutto il globo terrestre, siamo avvezzi a ricercarne le specie più rare provenienti da terre lontane e affolliamo le manifestazioni alla ricerca degli espositori esteri, dal continente americano all’oriente.
Senza andare troppo lontano, ci sono orchidee che si possono ammirare anche in Italia ,senza pagare un biglietto di ingresso, si tratta di specie erbacee che fanno bella mostra di se nei prati del nostro paese e che non hanno nulla da invidiare alle orchidee tropicali; la tarda primavera e l’inizio dell’estate sono i mesi migliori per osservare i fiori di quelle appartenti al genere Anacampis, Platanthera, Neottia,
Ophrys e altre. In una piovosa domenica di giugno ho fatto una gita sulle prealpi venete, con dei carissimi amici e sono stata spettatrice di un evento meraviglioso: La fioritura del
Cypripedium calceolus, noto anche con il nome di “Scarpetta della Madonna”. Voglio condividere con Voi le immagini di questa meraviglia, per la quale ho
volentieri affrontato il maltempo. Per la salvaguardia del sito non ne renderò nota l’ubicazione, non me ne vogliate, ma, pensate che una pianta di Cypripedium calceolus fiorisce per la prima volta dopo almeno 10 anni dalla sua nascita; è perciò comprensibile come questi fiori
siano preziosi e non debbano essere colti. Le piante adulte sono alte circa 30 cm e il fiore è grande circa 5 cm., crescono in terreni calcarei, in questo caso ai bordi di un bosco in una valle incassata, tra i 1200-1300 m.

[/spb_text_block] [spb_single_image image=”7821″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” caption=”Cypripedium calceolus” width=”1/3″ el_position=”first”] [spb_single_image image=”7820″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” caption=”Cypripedium calceolus e Dactylorhiza fuchsii” width=”1/3″] [spb_single_image image=”7822″ image_size=”full” frame=”noframe” intro_animation=”none” full_width=”no” lightbox=”yes” link_target=”_self” caption=”Cypripedium calceolus” width=”1/3″ el_position=”last”] [spb_text_block pb_margin_bottom=”no” pb_border_bottom=”no” width=”1/1″ el_position=”first last”]

La fioritura della “Scarpetta della Madonna” è al suo massimo nel mese di giugno, i fiori vengono visitati dalle api che percorrendone il labello, li impollinano. In circa 50 giorni matureranno delle capsule che contengono i semi e che se dispersi nel terreno potranno germinare solo in presenza delle micorrize, ovvero i simbionti che permettono al seme di nutrirsi essendo privo di endosperma; questa simbiosi necessaria alla nascita di tutte le orchidee anche epifite, nei Cypripedium risulta essere molto lunga, diventando intracellulare, quindi permanente, nell’individuo adulto.Occorre sapere che nelle vicinanze del sito, abbiamo avvistato diverse vipere che facevano la guardia!

Quando andate a fare una camminata in certe zone, fate attenzione a dove mettete i piedi per non pestare piante e serpenti velenosi! Nello stesso biotipo abbiamo osservato la presenza di Dactylorhiza fuchsii, piccole orchidee dalle spighe rosa fuxia, con le foglie maculate; il bosco è il confine oltre il quale i Cypripedium non possono crescere, lasciando il posto a orchidee saprofite, come Platanthera bifolia dai fiori bianchi e Neottia nidus-avis, i cui germogli si riconoscono facilmente perchè assomigliano agli asparagi; Corallorhiza trifida, molto piccola e piuttosto rara, presente in discreta quantità, e qualche Cephalanthera longifolia. Abbiamo potuto notare Epipactis atrorubens che stanno cominciando a spuntare e delle Goodyera repens, di cui una in bocciolo in anticipo, dato che fiorisce generalemte in luglio-agosto.

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Durante la passeggiata ci siamo imbattuti in un gruppo di “Girini”, ovvero gli amici del G.I.R.O.S. (Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee), capitanate dal vitale presidente Galeazzo Schiarretta, una grande associazione nazionale di appassionati che da anni condividono l’amore per le orchidee osservandole in natura. Sulla strada per il ritorno a casa, insieme a Geranium sanguineum e Clematis alpine che si arrampicavano sulle conifere ai lati dell’asfalto, potevamo scorgere moltissime Platanthera bifolia. Qualche centinaio di metri più in basso s.l.m., ci siamo fermati in una piana, terreno calcareo, il classico marmo bianco,in un interessante biotipo,prati aperti, con vegetazione bassa di Ginepro, convivono Ancampis piramidalis e Ophrys apifera, Ophrys fuciflora, Ophrys sphegodes e benacensis. Il genere Ophrys è quello che più mi affascina, le orchidee che vi appatengono sono meragliose e curiose, ognuna imita, nella forma e nei colori del labello, api, bombi o mosche, come recettori per gli insetti impollinatori, anche se fortunatamente qualche d’una come la Ophrys apifera riesce ad autoimpollinarsi.
Concludo sperando che lo spettacolo sia piaciuto e ricordando che tutte le suddette specie, come tutte le orchidee spontanee presenti in Italia e in Europa sono protette e ne è vietata la raccolta.
La nostra  associazione collabora con il progetto del Prof Simon Pierce, docente dell’Universita dell’Insubria e del centro di ricerca del Parco del Montebarro, per la reintroduzione di alcune specie di orchidee che sono scomparse in territorio lombardo.
Per contribuire a questa causa mi sembra importante diffondere la cultura e il rispetto di queste forme di vita.

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Associazioni e ricercatori si impegnano quotidianamente, per la protezione delle nostre orchidee e dei loro habitat, nella conservazione delle biodiversità della flora italiana;non solo per noi amatori, credo sia importantissimo la conoscenza del proprio territorio come valore e ricchezza.
Ringrazio l’allegra “Compagnia dei Cypripedium” in particolare i ricercatori Cristian Pastorelli e Paolo Laghi per le foto concesse e per averci guidato in questa bellissima esperienza.

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Link consigliati:

Mostre – Anche quest’anno nei giorni 27 (nel pomeriggio) e 28 Settembre (tutto il giorno), si ripete a Schio (VI) la Mostra Florovivaistica Giardino Jaquard – collezione di orchidee ed altre piante. Inserita in un ambiente molto particolare di archeologia industriale, la mostra è giunta alla sua terza edizione ed ha ottenuto lo scorso anno un notevole riscontro di pubblico.

L’ALAO, insieme con altre associazioni di settore, sarà presente a questa bellissima manifestazione con un proprio stand nel quale tutti potranno trovare aiuto e informazioni sulla coltivazione delle orchidee. Durante questa manifestazione, nel giorno 27 Settembre, l’AIO ha preparato un programma di attività per il consiglio e più precisamente:

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